Una promessa dannosa per la salute dev’essere rispettata? È il dubbio presentato da una lettrice a p. Cido Pereira, che le ha risposto suO São Paulo, pubblicazione dell’arcidiocesi brasiliana di San Paolo.
“Maria Zilda, di Vila Penteado, mi dice di aver promesso che non si sarebbe tagliata i capelli per ottenere una grazia, ma che ora i capelli le stanno cadendo. Ha un dubbio: ‘Infrangere la promessa è peccato?’”
Il sacerdote spiega il contesto delle promesse:
“Maria Zilda, le promesse sono modi per rafforzare le richieste che esprimiamo a Dio nel nostro cuore. Nelle promesse fatte a Dio e ai santi, leghiamo le grazie che chiediamo a un impegno a fare qualcosa che ci costa un sacrificio. Le promesse fanno parte della religiosità popolare, e sono manifestazioni di fede”.
P. Cido ha poi ricordato che le promesse hanno senso solo quando migliorano la nostra vita di fede e il nostro rapporto con Dio e il prossimo:
“Personalmente, a mio avviso le promesse migliori sono quelle che ci portano a vivere meglio la fede, ad amare maggiormente Dio e i fratelli”.
“E allora, sorella mia, per Dio è uguale se lei ha i capelli lunghi o corti. Se promette di dedicarsi maggiormente alla preghiera, il Padre celeste sarà felice del fatto che lei Gli stia più vicino, o se si impegna ad aiutare un povero, una famiglia bisognosa, Dio sarà felice, perché sta compiendo un gesto d’amore”.
“Faccia con i suoi capelli ciò che crede sia meglio, e cambi la sua promessa con un gesto di fede o amore per il prossimo. Dio sarà felice della sua gratitudine per le grazie ricevute”, conclude il sacerdote.