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Sacerdote in Ucraina: “Non fuggirò sono pronto a confessare e a celebrare la Messa”

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Shutterstock I MiaKyt

Aleteia - pubblicato il 02/03/22

Gli Ucraini aiutati dai Polacchi alla frontiera: “Riceviamo tanto amore e compassione che è difficile esprimerlo a parole”

“Tanto amore, tante telefonate, tanta simpatia che riceviamo e tutto quello che ho ricevuto personalmente e che tutta l’Ucraina sta ricevendo dalla Polonia. È difficile esprimerlo a parole. Sappiamo quali sono i problemi storici tra Ucraina e Polonia, ma in questo momento la Polonia è semplicemente qualcuno più vicino a me, che è solidale e aiuta”, afferma p. Andrzej Lalik, vicario della parrocchia della Natività di San Giovanni Battista a Mościska, vicino Leopoli.

Polacy pomagają Ukraińcom na granicy

Le persone che cercano sicurezza migrano verso la frontiera polacca. Molte di loro passano per Mościska.

Sì, è vero. Mościska è l’ultima grande città ucraina prima della frontiera. La rotta principale della zona di frontiera di Medyka passa di qua. Da giovedì la mia città è completamente cambiata. Tutte le strade sono state bloccate dalle auto, ci sono code enormi, migliaia di persone camminano con delle valigie, con bambini piccoli fino alla frontiera.

La Polonia ha eliminato tutti gli ostacoli e ha facilitato l’attraversamento della frontiera. Qui ci sono non solo Ucraini, ma anche molti Africani, Asiatici, persone che parlano diverse lingue, che vogliono andare in Polonia.

Qual è la loro situazione?

Molto tragica. Le persone hanno preso le proprie cose e i bambini e sono partite a piedi. La frontiera è a 15 chilometri da Mościska, e questi chilometri li percorrono a piedi, giorno e notte. Lasciano le valigie lungo il percorso perché non possono camminare. Sono principalmente donne e bambini piccoli, perché il Governo curaino proibisce agli uomini tra i 18 e i 60 anni di uscire dall’Ucraina.

Distribuiamo panini e tè caldo. Di notte, una madre con i bambini piccoli camminava verso di noi, carica di pacchi. Uno dei bambini era malato e tossiva molto. E qui ci sono tanti chilometri da percorrere. Abbiamo offerto loro un alloggio, ma lei voleva andare più lontano, verso la Polonia.

Il numero di migranti sta aumentando?

Sì, ci sono migliaia, migliaia di persone. Molti arrivano in macchina. Le donne con bambini si uniscono, e le automobili sono piene. Aspettano in fila almeno un giorno e mezzo, anche due e mezzo, per attraversare la frontiera. La fila di auto si estende da 25 a 40 chilometri.

Polacy pomagają Ukraińcom na granicy

Qual è la temperatura di notte?

La temperatura può essere -1. Qui termina la città e inizia il bosco. Non ci sono bagni, è tutto oscuro, tragico. Mi dispiace molto per tutte le persone che lasciano l’Ucraina. Sono convinto che molte persone se ne vadano perché hanno ceduto al panico.

All’Ovest è più sicuro. Non ci sono truppe russe, né bombe, e nessuno spara.

Come trascorre questo momento la comunità parrocchiale?

Purtroppo, anche alcuni dei nostri fedeli sono andati in Polonia. Tutti hanno una famiglia o figli qui. Qui la parrocchia aiuta. Quando c’è povertà, la gente si unisce. Anche chi non partecipava alle attività viene nel presbiterio a cucinare qualcosa, lo porta in strada e lo offre alla gente.

C’è stato un problema con lenzuola o coperte. La gente ha iniziato a portare i propri cuscini, piumoni e coperte. Condivide quello che ha con i rifugiati che dormono nella scuola. La parrocchia sta agendo. Aiutiamo dove e come possiamo. Nessuno si pente del fatto di offrire il proprio denaro, le risorse materiale, la macchina, il combustibile o il cibo.

Come vive questa situazione?

Mi addolora il fatto che la Russia abbia invaso l’Ucraina e che ci sia una guerra, ma non fuggirò, non mi nasconderò. Resto al mio posto, pronto a confessare, a celebrare la Messa.

Preghiamo molto. In parrocchia organizziamo l’adorazione al Santissimo Sacramento, rosari, Via Crucis. Celebriamo le Messe come prima della guerra. Nessuno di noi sacerdoti è fuggito. Tutti nella diocesi sono al proprio posto, pronti a rimanere con i fedeli fino alla fine.

La parrocchia di Mościska è vicino alla frontiera con la Polonia. Come percepisce le reazioni dei Polacchi di fronte a quello che sta accadendo in Ucraina?

L’unica cosa che posso dire è un grande grazie! Dio benedica tutti i Polacchi, compatrioti che ci aiutano tanto. Tanto amore, tante telefonate, tanta simpatia che riceviamo e tutto quello che ho ricevuto personalmente e che tutta l’Ucraina sta ricevendo dalla Polonia. È difficile esprimerlo a parole.

Sappiamo quali sono i problemi storici tra Ucraina e Polonia, ma in questo momento la Polonia è semplicemente qualcuno più vicino a me, che è solidale e aiuta.

Cos’è l’Ucraina per lei?

La prima patria. Sono nato in Ucraina, ma vengo da una famiglia polacca e ho la cittadinanza polacca. Amo Ucraina e Polonia, e mi fa male il cuore per il mio Paese, perché so che la guerra non porta a niente di buono, solo a distruzione e morte. Perché madri e figli devono piangere? Perché gli uomini devono morire in guerra?

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