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USA: indennizzato il poliziotto punito per aver pregato contro l’aborto

40 DAYS FOR LIFE

Jeffrey Bruno | Aleteia

Francisco Vêneto - pubblicato il 01/02/22

Il poliziotto Matt Schrenger aveva partecipato a una preghiera silenziosa per la vita fuori dall'orario lavorativo ed è stato perseguito per questo

Un poliziotto sospeso per aver pregato contro l’aborto ha ricevuto un indennizzo di 75.000 dollari negli Stati Uniti.

Nel febbraio 2021, Matt Schrenger, veterano della Polizia statunitense, ha partecipato fuori dall’orario lavorativo a una recita silenziosa del Santo Rosario in strada, davanti a una clinica abortiva della città di Louisville. È stato sufficiente per ricevere una sospensione dal lavoro, perdere l’incarico ed essere sottoposto a indagine.

In quell’occasione, Matt prendeva parte insieme al padre alla campagna “40 Giorni per la Vita”, che consiste nel recitare il Rosario per 40 giorni in spazi pubblici davanti alle cliniche abortive, nella preghiera silenziosa per la vita dei nascituri e per il vero benessere delle gestanti che soffrono il dramma di dover scegliere tra portare avanti la gravidanza o abortire.

Ora il Comune di Louisville dovrà pagare a Matt un indennizzo per aver violato i suoi diritti costituzionali e civili. Secondo la difesa del poliziotto, le azioni intraprese nei suoi confronti costituiscono “una violazione significativa e inscusabile dei diritti costituzionali di un funzionario leale”.

Gli avvocati hanno anche dimostrato che la sospensione che Matt ha subìto è stata una chiara discriminazione contro il suo atteggiamento pubblicamente pro-vita: “Non si è coinvolto in alcuna protesta politica durante l’orario di servizio, ha soltanto pregato in silenzio, e tuttavia è stato punito per questo comportamento privato e pacifico”.

La difesa di Matt Schrenger ha anche dimostrato che il poliziotto ha ricevuto un trattamento diverso da altri agenti che avevano partecipato attivamente a proteste pubbliche durante l’orario di lavoro, non venendo tuttavia sanzionati per questo.

La militanza pro-aborto ha esercitato pressioni enormi in vari Paesi per violare i diritti più elementari dei cittadini alla libertà di pensiero e di espressione negli spazi pubblici davanti alle cliniche abortive. In Spagna si è arrivati all’assurdo di proporre addirittura il carcere per gli attivisti pro-vita che offrono sostegno alle gestanti davanti alle cliniche di questo tipo.

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