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3 chiavi per capire cosa sia la conversione

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Luisa Restrepo - pubblicato il 19/01/22

Molto più che andare contro le proprie tendenze negative o pentirsi delle proprie cadute...

Spesso crediamo che la conversione implichi il fatto di lavorare contro le nostre tendenze, di andare controcorrente rispetto a quello che siamo, di cambiare come un guanto che si rivolta.

Se siete orgogliosi e impetuosi, dovete diventare umili; se siete timidi, dovete diventare coraggiosi, se siete lenti, rapidi; se siete nervosi, dovete cominciare ad essere tranquilli; se siete impulsivi, dovete cambiare ed essere sereni.

Questo proposito, però, è incompleto e scorretto.

In primo luogo, è impossibile da realizzare: chi è timido resterà timido, chi è impetuoso potrà cambiare la direzione del suo impeto, ma non annullarlo.

Se Dio voleva che il timido fosse coraggioso, perché non lo ha creato così? Dio vuole vedere gli uomini lottare con la loro natura?

1 Intraprendere un nuovo cammino

La conversione è molto più di un pentimento o di una chiara consapevolezza del male commesso. La conversione significa intraprendere un nuovo cammino con la misericordia di Dio, senza smettere di essere se stessi. Convertirsi non è essere stati impetuosi ed essere ora una mammola. È essere ora impetuosi sotto la misericordia di Dio. Per fortuna, San Paolo si è convertito davvero, ovvero ha continuato ad essere se stesso. Ha cambiato cammino, ma non anima”.

Bernardino Hernando, «El grano de mostaza»

Convertirsi significa semplicemente tornare sui propri passi, lasciarsi commuovere totalmente, rivoluzionarsi per volgersi a qualcosa o qualcuno.

Si tratta di tornare sui propri passi per impegnarsi in una nuova direzione.

L’apostolo di Tarso era un fariseo militante, innamorato della lotta per quello che riteneva il bene. Perseguitava i cristiani perché credeva che fosse il suo dovere.

E un giorno Dio lo ha buttato giù dal cavallo e gli ha spiegato che tutta quella violenza era sprecata.

Non lo ha trasformato in un ragazzo buono, dolce e pacifico. Non ha cambiato la sua anima infuocata con una di ovatta.

Il suo amore per la legge si è trasformato in amore per un’altra Legge, che avrebbe seguito con la stessa passione con cui aveva in precedenza servito la prima.

Si è dedicato a lottare per Cristo come prima faceva contro di Lui e i Suoi seguaci. Aveva cambiato cammino, ma non anima.

2 Continuare ad essere quello che siamo

La nostra condizione umana ci pone davanti a tre realtà: il peccato, la conversione e la grazia.

Non sono tre tappe consecutive. Nella vita quotidiana si sovrappongono, si incrociano con una certa interdipendenza.

Io non sono mai totalmente in una o nell’altra. Mi trovo continuamente in tutte e tre allo stesso tempo.

Non passiamo da una tappa all’altra come se salissimo i gradini di una scala. Prima della morte, non diciamo mai addio a nessuna delle tre.

Trascorrere la vita lottando «contro» i propri difetti è il più delle volte tempo perso, perché ci sono molti difetti che si tagliano solo «da dentro».

Mi spiego. Se dico: «Quando smetterò di essere egoista potrò iniziare ad amare», la cosa più probabile è che trascorra tutta la vita cercando di non essere egoista e non inizi ad amare mai.

Se invece dico «Inizierò ad amare, perché quando inizierò ad amare smetterò di essere egoista», allora ho tutte le possibilità di vincere in questa lotteria, perché l’amore polverizzerà «da dentro» l’egoismo.

Accade lo stesso in molti campi. Se mi dico: «Quando mi distaccherò dalle cose di questo mondo potrò occuparmi di quelle spirituali», la cosa più possibile è che passi tutta la vita e continui ad amare il denaro e a ossessionarmi per il potere o il prestigio.

Se invece dico «Domani inizierò a preoccuparmi per le cose della mia anima», la cosa più probabile è che domani stesso io inizi a scoprire quanto siano poco importanti e interessanti il denaro, il potere o il prestigio”.

Martín Descalzo

3 La grazia di Dio

È illusorio crederci convertiti una volta per tutte. Restiamo sempre peccatori, ma peccatori perdonati, peccatori in conversione.

Convertirsi significa cominciare quel ritorno interiore per il quale la nostra povertà umana si volge alla grazia di Dio.

La conversione è una questione di tempo. L’uomo ha bisogno di tempo, e Dio vuole avere bisogno di tempo con noi.

Le cose importanti della vita non si realizzano immediatamente, né una volta per tutte.

Il tempo è tempo di salvezza in cui ci viene concesso il dono della Sua misericordia.

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