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“I primi miracoli mio figlio li fece il giorno del funerale”

CARLO ACUTIS

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 11/10/21

Tutto ciò che faceva Carlo, confida mamma Antonia intervistata a Verissimo, "era in Gesù, per Gesù e con Gesù".

Proprio tra l’11 e il 12 ottobre di quindici anni fa, saliva al Cielo Carlo Acutis, morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante. Il 10 ottobre dello scorso anno il giovane milanese è stato proclamato beato dalla Chiesa con una cerimonia presieduta dal cardinale Agostino Vallini presso la Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. L’altro ieri la mamma di Carlo, la signora Antonia Salzano, è stata intervistata dalla conduttrice Silvia Toffanin per il programma pomeridiano del sabato targato canale 5: Verissimo.

Le parole della madre di Carlo Acutis

Una delle prime cose che ha sottolineato Antonia – ricordando la beatificazione dello scorso anno – è il grande afflusso di gente venuta per partecipare all’evento nonostante la pandemia, e il cuore di Carlo conservato intatto portato come reliquia nella città del Poverello. Una grande emozione per lei e suo marito:

Io credo che proprio il cuore sia significativo per questo amore che Carlo aveva per la Chiesa, per l’umanità. Credo abbia ben rappresentato come reliquia quello che era l’animo di Carlo.

La devozione alla Santa Eucaristia

Alla fine del primo filmato in cui viene riattraversata la vita del giovane – in particolare il desiderio di ricevere la Santa Comunione espresso per la prima volta all’età di 7 anni, il ricorso ai social per annunciare la Buona Novella, l’amore di Carlo per l’Eucaristia – in studio la presentatrice scoppia in lacrime:

Tuo figlio ti somigliava tantissimo – dice alla madre -. Scusami se piango, mi sono molto emozionata.

La signora Salzano le sorride con gli occhi pieni di luce, fieri, il volto forte, di chi ha sofferto, pianto, accolto, ringraziato. Dalla sua bocca escono parole di lode.

“Tutto ciò che faceva era in Gesù, per Gesù e con Gesù”

E inizia a raccontare la vita ordinaria ma piena di sapore di Carlo, un sapore che veniva da Cristo. Tutto ciò che faceva, confida mamma Antonia, era in Gesù, per Gesù e con Gesù. La grandissima devozione di Carlo per l’Eucarestia, la sua intima vicinanza con i senzatetto di Milano, il suo cercare di farsi prossimo, di aiutare, donare, ascoltare. Perché per lui tutti erano importanti:

La madre di Carlo Acutis: voleva che tutti conoscessero Dio

(…) ogni persona per lui era un mondo. Anche un semplice “ciao” di Carlo era come una freccia di carità che toccava il cuore delle persone.

Il suo grande amore per gli altri non si limitava all’aspetto materiale, ma anche a quello spirituale perché voleva che tutti conoscessero Gesù, che amassero Dio e scoprissero la bellezza di quanto Dio ci ama.

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Carlo Acutis ci ricorda ciò che dovremmo fare tutti noi battezzati in quanto “sacerdoti, re e profeti”.

“Offro le mie sofferenze per il Papa e la Chiesa”

Nel 2006 Carlo inizia improvvisamente a stare male:

Carlo era sano come un pesce, per noi è stato un fulmine a ciel sereno questa sua morte improvvisa. Purtroppo la leucemia che ha colpito Carlo è silente e quindi nel giro di quattro giorni… (…) però Carlo era sereno, mai un lamento, quando i medici gli chiedevano “soffri?”, rispondeva “c’è gente che soffre più di me”. (…) Disse una frase strana “offro le mie sofferenze per il Papa, la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso.

Quando entrò in ospedale mi disse: mamma io da qui non esco vivo, ma vedrai ti darò tanti segni, stai tranquilla.

I miracoli fin dal giorno del funerale

E di segni ce ne sono stati tantissimi in questi anni, in ogni parte del mondo, fin dal giorno del suo funerale. Una donna invocandolo guarì da un tumore al seno, un’altra ottenne la grazia della maternità.

La conduttrice si meraviglia della forza della signora Antonia: “non so come tu faccia a essere così”, le dice nuovamente in lacrime, e lei risponde: “la fede aiuta e soccorre in queste situazioni (…) il distacco è sicuramente molto doloroso però noi sappiamo che la morte non è un addio ma un arrivederci”.

La fede della madre di Carlo Acutis

Nel racconto della signora Antonia Salzano, nelle serena lucidità delle sue parole, si percepisce immediatamente la grande fede che la sostiene, nutrita soprattutto dall’aver condiviso la vita con suo figlio Carlo. La tragica fine del suo ragazzo invece che minare le fondamenta della sua devozione le ha poste più in profondità; e ha trovato consolazione attraverso i frutti fecondi scaturiti dalla sua morte. I numerosi segni che Antonia ha potuto toccare con mano hanno progressivamente dato senso pieno ad ogni cosa, ricolmando il suo cuore di quella Sapienza che può venire solo da Dio.

Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
L’ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.

(Sap 7,7-11)

QUI IL LINK PER L’INTERVISTA COMPLETA

Tags:
carlo acutismiracolitestimonianze di vita e di fede
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