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Anime grigie e tristi: ecco cosa ha visto la beata Emmerick nel Purgatorio

La beeta Anna Katharina Emmerick durante uno stato mistico.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 02/03/21
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I pensieri dell’autorevole mistica sono riportati nei suoi scritti. “Purtroppo le povere anime in Purgatorio hanno da soffrire così tanto a causa della nostra trascuratezza”

La compassione della mistica beata Anna Katharina Emmerick per le anime del Purgatorio, le sue preghiere incessanti e i sacrifici per rasserenare questi spiriti sofferenti.

Nel libro “La beata Anna Caterina Emmerick” (edizioni Segno), Don Marcello Stanzione riporta alcuni scritti originali della beata tedesca sulle visioni delle anime purganti, nei quali descrive cosa accade in Purgatorio. Ecco i più importanti pensieri della mistica. 

DUSZE CZYŚĆCOWE WEDŁUG MISTYCZEK

Wikipedia | Domena publiczna

Gli egoisti resteranno a lungo nel Purgatorio

“Fra coloro che non compiono grandi peccati – scrive Emmerick – ma che sono tiepidi, in particolare fra coloro che, per troppo egoismo, non ascoltano i buoni consigli dei loro confessori, ve ne sono di quelli che resteranno a lungo in Purgatorio”.

La mediazione dell’angelo custode

Emmerick sosteneva che il suo angelo faceva da intermediario con le anime del Purgatorio. “Anche il contatto con le povere anime del Purgatorio avviene per mezzo del mio angelo. Egli si occupa di guidare le povere anime nei diversi luoghi del Purgatorio. Mi vidi con lui presso le povere anime, le quali si lamentano molto perché esse stesse non si potevano aiutare, ed erano aiutate molto poco sulla Terra, specialmente nei nostri tempi”.

PURGATORY

Antonio María Esquivel | Public Domain

Una rappresentazione di angeli e anime del Purgatorio.

La felicità delle anime purganti

“Quando il mio angelo mi esortava a pregare ed espiare per le povere anime del Purgatorio sentivo la loro felicità, mi ringraziavano e mi erano molto grate. Quando espiavo con i miei dolori esse pregavano per me. La loro nostalgia per la grazia e la misericordia della Chiesa era molto profonda. Tutto quello che noi facciamo per loro, causa una gioia infinita”.



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“Riconobbi alcune persone che conoscevo”

La mistica beata riporta un’altra visione del Purgatorio, in cui riconobbe “non solo alcuni conoscenti ma anche i loro parenti che non avevo mai visto prima. Vidi povere anime abbandonate dai parenti sulla Terra senza più essere ricordate da nessuno, fedeli che non avevano l’abitudine alla preghiera. Prego sempre particolarmente per loro”.

La nostra trascuratezza nei loro confronti

“Purtroppo le povere anime in Purgatorio – dice ancora Emmerick – hanno da soffrire così tanto a causa della nostra trascuratezza, comoda devozione, mancanza d’entusiasmo per Dio e per la salvezza del prossimo. Come si può essere a loro meglio d’aiuto se non con un amore sufficiente e con atti di virtù? Cose che invece queste stesse anime trascurarono durante la vita terrena”.



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La preghiera sulle tombe

“Quando pregavo su queste tombe, sentivo una voce affaticata proveniente dal profondo della terra che mi sussurrava: ‘Aiutami a venir fuori’. Allora mi assaliva un sentimento d’impotenza, di non poter far nulla per quelle poverette. L’unica cosa che potevo fare, per queste anime dimenticate, era quella di pregare quanto più potevo, con sempre maggior fervore. Poi scorgevo su queste tombe molte ombre grigie, e in seguito alle pietose e intense preghiere tali ombre assumevano un colore più chiaro”.

Il diluvio

“Ho visto che durante il diluvio molti uomini ebbero il tempo di convertirsi e giunsero in Purgatorio perché Dio volle salvarli dall’inferno. Potrei paragonare queste anime salvate con le radici degli alberi, che vidi di nuovo verdeggiare dopo il diluvio”.



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La visione avuta quando era bambina

“Quando ero ancora bambina fui portata da una persona, che non conoscevo, in un luogo che mi sembrava il Purgatorio. Qui vidi molte anime che soffrivano forti dolori e che mi supplicavano di pregare per loro, mi sembrava di essere stata portata in un profondo abisso dove c’era un grande spazio che mi impressionò molto, mi riempì di angoscia e turbamento. Vidi uomini molto silenziosi e tristi, sul cui volto si intravvedeva, nonostante tutto, che nel loro cuore gioivano, come se pensassero alla misericordia di Dio”.

Incontri sulla strada per la chiesa di Coesfeld

“Già maggiorenne andavo a messa la mattina presto a Coesfeld. Per poter pregare meglio per le anime benedette del Purgatorio prendevo una strada solitaria. Se non era ancora spuntata l’alba le vedevo a due a due oscillare davanti a me come perle luminose in mezzo a una pallida fiamma”.



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