La mistica descrive con dettaglio un viaggio straordinario che avrebbe compiuto con San Michele in una dimensione celeste
Ha visto gli Arcangeli e il Paradiso in una delle sue più incredibili e dettagliate visioni. Perché della beata Caterina Emmerick ciò che colpisce, leggendo le sue testimonianze, è la lucidità nel raccontare ogni particolare di ciò che vedeva nelle sue estasi.
Don Marcello Stanzione in “Antologia Angelica” (Ancilla editrice) riporta le parole di Emmerick, durante questo lungo viaggio insieme all’Arcangelo Michele. «Volava sopra di me, mentre il cielo diveniva sempre più chiaro, di un blu tenue. Il sole e gli altri astri mi apparivano adesso come dei volti umani. Mi guidò per tutta la terra e attraverso tutti i mondi celesti. Vidi innumerevoli giardini e la frutta con le sue caratteristiche. Spero che questi segreti mi restino ancora aperti in modo che possa trarne medicinali per guarire i devoti e la povera gente. Vidi cori di Santi e, spesso, sparpagliati dappertutto, Santi con i simboli dei loro ordini religiosi e le loro caratteristiche individuali».
A quel punto la Emmerich sostiene di essere entrata in una dimensione diversa: «Un mondo maestoso e indescrivibilmente meraviglioso che aveva le sembianze di una cupola gigantesca: la base era come un piano blu circondato da un anello di luce sul quale ce n’erano ancora altri nove. Su ognuno di questi si erigeva un trono e differenti cori di Angeli. Da ogni trono si innalzavano archi pieni di colori, frutta, pietre preziose e tutti gli infiniti doni di Dio. Questi archi tendevano verso l’alto e si intrecciavano tra di loro formando così una cupola sulla quale, in cima a tutto, c’erano tre altri scanni, oppure troni di Angeli. Al centro si trovava quello dell’Arcangelo Michele. Quest’ultimo si librava nell’aria, e depose il tabernacolo della Chiesa sulla cupola».