È chiamata “perla dell’Aventino”. Per raggiungere la basilica di S. Sabina, in cima al colle, bisogna affrontare una ripida salita. Una fatica fisica che richiama l’ascesi spirituale: forse per questo è stata scelta come chiesa stazionale per il Mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima. È ormai l’unica “stazione” a cui partecipa il Papa, anche se quest’anno Francesco celebrerà le Ceneri in Vaticano, a causa del Covid.

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La Basilica è stata costruita nel V secolo ed stata modificata molte volte. Oggi i restauri l’hanno riportata allo stile originario.
Tra le “perle”, c’è il portale ligneo del V secolo. Uno dei pannelli raffigura Cristo in croce tra i ladroni: si dice che sia la più antica raffigurazione plastica della crocifissione.
Dal 1218 la basilica appartiene ai domenicani. Qui ha vissuto S. Domenico, fondatore dell’Ordine, e ancora oggi si può visitare la sua cella. Secondo la leggenda, il diavolo scagliò una pietra contro di lui, mentre pregava, ma mancò il bersaglio e la pietra frantumò una lapide. In realtà la pietra sarebbe un contrappeso da bilancia e probabilmente fu l’architetto D. Fontana, durante il restauro del 1587, a rompere la lapide. Comunque, la pietra è ancora custodita nella basilica.

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All’inizio della Quaresima è un monito a intensificare la preghiera, insieme a digiuno e carità – le pratiche suggerite dalla Chiesa – come armi spirituali contro le tentazioni.
Ritornate a me con tutto il cuore,con digiuni, con pianti e lamenti.Laceratevi il cuore e non le vestiGl 2,12-13
* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma