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Sparli sempre degli altri? Il “frate del silenzio” ti spiega come smetterla

FRA EMILIANO ANTENUCCI
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/02/21
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Nel suo ultimo libro, fra Emiliano Antenucci, rettore del santuario della Madonna del Silenzio, con l’aiuto del Papa, ci chiede di sostituire il pettegolezzo con il silenzio

Nel 2016, il frate francescano Emiliano Antenucci incontrò il Papa di persona, a margine di un’ udienza generale. «Avevo l’icona della Vergine del Silenzio di Avezzano con me e il Papa ha voluto firmarla, scrivendo sul retro un suo messaggio: “Non sparlare degli altri!!”, con due punti esclamativi e la sua firma».

Da questo aneddoto è nato Non sparlare degli altri”, l’ultimo libro di Fra Emiliano Antenucci, classe ’79, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori e rettore del santuario della Madonna del Silenzio di Avezzano (CH). Il libro è stato pubblicato a gennaio 2021 con prefazione di Papa Francesco.

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“Non è né moralista, né ascetico”

«Non è un libro moralista o ascetico – dice Fra Emiliano – ma è ispirato a quel “damose da fa” evocato da Giovanni Paolo II. Ovvero, non sprechiamo questa vita a sparlare degli altri. Perchè è una cosa che sporca la loro immagine. Ricordiamo che Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Quindi, sparlando si sporca indirettamente l’immagine di Dio».

La “sindrome del fariseo”

Fra Emiliano ricorda che più volte Papa Francesco ha richiamato la “sindrome del fariseo”. «Sparliamo perchè ci sentiamo più giusti e migliori degli altri. Invece dietro ogni persona ci sono storie che non conosciamo. Dovremmo avere una certa sensibilità nel comprendere ciò, ed evitare il pettegolezzo cattivo».

«E’ importante l’uso giusto delle parole – osserva, infatti, il Pontefice – Le parole possono essere baci, carezze, farmaci oppure coltelli, spade o proiettili. Con la parola possiamo bene-dire o maledire, le parole possono essere muri chiusi o finestre aperte». Secondo Francesco, «siamo ‘terroristi’, quando buttiamo ‘le bombe’ del pettegolezzo, della calunnia e dell’invidia».

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Antidoto alla “dittatura del rumore”

Nel libro ci sono anche dei pensieri personali di Fra Emiliano sul silenzio, come antidoto al pettegolezzo. «In un tempo di “dittatura del rumore” – afferma il francescano autore di “Non sparlare degli altri” – il silenzio è emblematico. Infatti esso è la lingua di Dio, è il linguaggio dell’amore. Non è solo qualcosa di ascetico, ma uno spazio di vita quotidiana. Se ognuno di noi ogni giorno trascorre qualche minuto in silenzio, tutto questo può fargli solo del bene».


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I Corsi del silenzio

Il silenzio, prosegue Fra Emiliano, «è il laboratorio della musica, dell’arte, della cultura». Da dieci anni Fra Emiliano promuove i “Corsi del silenzio” presso il santuario di Avezzano. Un’idea nata ad Assisi, da una ispirazione del francescano, coadiuvato dal sapiente consiglio di Madre Anna Maria Cànopi, allora Abbadessa del monastero benedettino dell’Isola di S.Giulio d’Orta (NO).

Padri della Chiesa e Papi

E sempre da una ispirazione di Fra Emiliano è sorto il santuario di Avezzano. «Mancava anche una devozione per Maria Vergine del Silenzio. Una devozione che peraltro era già presente nei primi secoli della Chiesa. Isacco il siro, la chiama la Vergine “silenziosa”. Diversi Papi l’hanno invocata come Madre e Vergine del Silenzio. Basti pensare a Benedetto XVI o Papa Francesco, che la chiama Madre del Silenzio e le dedica una preghiera. Anche Giovanni Paolo II, in una via crucis, le rivolge una preghiera».



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Le parole del profeta Elia

Il silenzio è evocato da santi e Pepi perchè è una vera “medicina” anti stress. «E l’antidoto all’attivismo – afferma il frate – E’ anche verità di se stessi, nelle relazioni con gli altri e con il Signore. Il profeta Elia ci ricorda che Dio non sta nel caos, ma nella bellezza del vento. Nell’esperienza di tutti i mistici c’è il ritiro nel proprio deserto interiore, per poter fare, poi, importanti scelte quotidiane».

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Una scossa per Papa Francesco

Il libro “Non sparlare degli altri”, conclude Fra Emiliano, «vuole dare una scossa anche per il Santo Padre. Se si ama la Chiesa, si ama anche il Papa. Che invece spesso riceve attacchi mediatici ingrati, dagli stessi ambienti cattolici, più che da i non credenti. Il Papa è un uomo di Dio che prega, fa silenzio, fa discernimento, ha una vita spirituale molto intensa. Un aspetto che molte volte viene tralasciato perchè ci si focalizza su polemiche sterili».



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