A causa del coronavirus, la Congregazione per il Culto Divino dà alcune indicazioni sul rito delle Ceneri a cui bisogna attenersi quest’anno
Il Covid cambia il rito delle Ceneri, in programma mercoledì 17 febbraio. In vista dell’inizio della Quaresima di quest’anno la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha reso note le disposizioni cui dovranno attenersi i celebranti nel rito di imposizione delle Ceneri.
La formula si ripete una sola volta
Per essere conformi il più possibile alle norme di prevenzione del contagio da Covid, il comunicato firmato dal presidente della Congregazione, il cardinale Robert Sarah, spiega i cambiamenti delle Ceneri 2020.
«Pronunciata la preghiera di benedizione delle ceneri e dopo averle asperse con l’acqua benedetta, senza nulla dire, il sacerdote, rivolto ai presenti, dice una volta sola per tutti la formula come nel Messale Romano. “Convertitevi e credete al Vangelo”. Oppure: “Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai”».
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L’aspersione delle Ceneri e il Covid
Quindi, «il sacerdote asterge le mani e indossa la mascherina a protezione di naso e bocca. Poi impone le ceneri a quanti si avvicinano a lui o, se opportuno, egli stesso si avvicina a quanti stanno in piedi al loro posto. Il sacerdote prende le ceneri e le lascia cadere sul capo di ciascuno, senza dire nulla».
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Così sono cambiati liturgia e logistica nelle chiese
Il “nuovo” rito delle Ceneri è in linea con i cambiamenti logistici, liturgici e nei sacramenti per rendere le chiese luoghi sicuri. Dalla riduzione della capienza dei luoghi di preghiera alla distanza dei fedeli. Dalla comunione sul posto al battesimo senza aspersione sul capo del piccolo. Dalle acquasantiere vuote allo “stop” allo scambio della pace. Sono queste alcune delle norme che sinora hanno premiato le chiese come luoghi covid free, in attesa del “banco di prova” delle Ceneri 2020.
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