“Perché l’uno senza l’altro non riusciremmo a stare”. Il simpatico attore, conosciuto da tutti come nonno Libero, parla del suo rapporto con la Vergine e confida che Le chiede spesso la grazia di morire insieme alla sua LuciaSull’ultimo numero del periodico Maria con te viene proposta l’intervista all’attore Lino Banfi, volto conosciutissimo della televisione, che nel luglio scorso ha compiuto 84 anni.
Lino Banfi e la devozione a Maria
Nel riattraversare con la memoria le radici della sua religiosità e della devozione alla Vergine cita il nonno paterno Giuseppe che lo avvicinò alla preghiera con questo insegnamento:
Appena ti svegli, prima di tutto devi pregare e ringraziare la Madonna, poi andare a scuola”(Ibidem)
E alla richiesta del bambino di spiegargli perché fosse così importante farlo l’anziano rispondeva:
Perché lei parla col Padreterno. (Maria con te)
Il tariffario delle preghiere 🙂
L’astuta vena comica di Lino, al secolo Pasquale Zagaria, si rivela già a 5 anni con l’invenzione giocosa del tariffario delle preghiere in cui ad ognuna di esse ben recitata doveva corrispondere una piccola elargizione in denaro da parte del nonno.
Questo il tenore dell’accordo:
Nonno, dammi dei soldini per dire bene l’Ave Maria. Il Padre Nostro è più lungo, voglio di più! Per il Credo, poi voglio una lira! (Ibidem)
Il trucco consisteva nel ripetere le preghiere velocemente: tanto lui ci sentiva poco, ma in un’occasione in cui il bambino esagera in rapidità nel recitare il requiem Giuseppe si accorge dello stratagemma.
Lino Banfi: a 10 anni sognai la Vergine con Gesù in braccio e guarii dal tifo
L’attore poi torna all’episodio dell’infanzia in cui ha percepito il primo segno della protezione di Maria:
A dieci anni stavo morendo, avevo il tifo e la malaria. A casa veniva il barbiere con un vaso di vetro e mi applicava sul petto le sanguisughe, delle bestie schifose che mi succhiavano il sangue. Anche il medico veniva a visitarmi tutti i giorni e mi faceva delle iniezioni. Non mangiavo più, ero magrissimo, pieno di croste. Quando la malattia si aggravò, giacevo nel letto e non riuscivo più a parlare. All’improvviso, una mattina mi svegliai e chiesi a mia madre la gazzosa. Nella notte, le croste erano cadute. Anni dopo, mia madre mi raccontò che quella notte avevo sognato una donna con un bambino in braccio ed ero guarito. Anche se al momento non lo ricordavo, penso che fosse la Madonna di Canosa, quindi ogni tanto mi viene il dubbio che io la Madonna l’ho già conosciuta. (Maria con te)
L’amicizia con Alberto Sordi
Madonna che Lino Banfi ha citato così tante volte che, come egli stesso ricorda, Alberto Sordi…
una volta passò da quelle parti e disse al suo autista di deviare per la mia città perché voleva renderle omaggio. (Ibidem)
Del rapporto di amicizia che lo ha legato all’Albertone nazionale, più anziano di lui di 14 anni, Lino cita una battuta in cui viene simpaticamente additato come “nonnetto” a motivo del suo ruolo di nonno Libero in Un medico in Famiglia.
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“La tua missione è quella di far ridere la gente”
E fu un grande religioso, Giuseppe Di Donna, il primo a profetizzare la sua carriera di artista:
… mi aveva sentito in chiesa mentre leggevo, mi fece chiamare e mi disse: “Zagaria , tu non sei portato a fare il sacerdote, la tua missione è quella di far ridere la gente”. (Maria con te)
Lino Banfi e papa Francesco
L’attore ricorda l’incontro con Papa Francesco in cui ebbe a fargli notare che avevano la stessa età, ricevendo in risposta: “Li porta bene i suoi anni”, al che l’attore, consapevole di essere stato presentato come il nonno d’Italia, si rivolse al Santo Padre in spagnolo dicendogli: “Eres el abuedo del mundo”, ossia “Lei è il nonno del mondo”. (Ibidem)
L’incontro con Benedetto XVI
Dell’insperata possibilità che gli è stata concessa di far visita in Vaticano al Papa Emerito Benedetto XVI, Lino Banfi ci tiene a sottolineare come ebbe a parlargli dei suoi dialoghi con Dio e la Madonna, ricevendo un tenero abbraccio.
La preghiera a Maria: fammi morire insieme a mia moglie
Alla domanda dell’intervistatore su cosa chiede a Maria e al Signore l’attore si fa serio:
A volte parlo direttamente con Gesù, ma mi rivolgo soprattutto alla Madonna. In questo periodo le chiedo di aiutarmi con mia moglie Lucia che purtroppo si è ammalata. Nessuno ti dice quello che devi fare con le persone care che non stanno bene. Alla Vergine imploro: “Se tu e Gesù mi amate, fatemelo sentire. Nella mia vita ho cercato di comportarmi bene, di fare il bene: sono ambasciatore Unicef, rappresentante dell’Unesco. Ditemi la verità: quanti anni di vita mi date ancora? Se possibile, cercate di far morire insieme mia moglie e me perché l’uno senza l’altro non riusciremmo a stare”. Siamo sposati da 58 anni più dieci di fidanzamento, la nostra è un’unione che si è cementata nelle difficoltà di una vita. (Maria con te)
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