Le piaghe si manifestavano attraverso “cuore e testa” alla serva di Dio Leontina Sotgiu. Dolori violenti e lancinanti a cui la religiosa on si sottraeva
Una mistica con il dono delle cosiddette stimmate invisibili. E’ Leontina Sotgiu (Sassari 1882- Sassari 1957). La sua storia la riporta Don Marcello Stanzione nel libro Il Purgatorio nella visione delle mistiche (edizioni Sugarco).
La testimonianza di Madre Marongiu
Leontina fece voti privati alla Congregazione delle Suore del Getsemani di Sassari, tramite il fondatore della Congregazione, Padre Giovanni Manzella.
Manzella affido Leontina alla co-fondatrice Madre Angela Marongiu. Fu proprio Madre Marongiu testimone dei molti carismi spirituali di Leontina, specialmente il dono delle stimmate invisibili.
La visione di Gesù tra le nubi
Più volte la giovane Leontina Sotgiu era stata preavvisata da Gesù che le avrebbe dato questo dono: «Un giorno ti trasformerò crocifissa in me». «Io pregai a calde lacrime che si facesse la sua santissima volontà, ma non mi negasse la grazia che questa trasformazione mai fosse palese al mondo, cioè a veruna creatura».
Nel 1916, durante la vigilia di Santa Croce, Leontina vide Gesù fra le nubi: «Dalle sacre piaghe mandava raggi che vennero a ferire cuore, testa, mani e piedi della sua povera sposa». Come aveva chiesto, rimasero invisibili, ma qualche traccia di sangue appariva spesso sulle vesti interne, che lei s’affrettava a far scomparire.
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Dalle mani al cuore e alla testa
Le stimmate invisibili non erano continue, ma di tanto in tanto, specialmente nei giorni della Passione o di preghiere particolari per anime perdute.
«Nel 1919 Gesù mi tolse quelle [ferite] delle mani e dei piedi. Ma le une e le altre si accentrarono nel cuore e nella testa in modo da sembrarmi impossibile vivere». Alle sofferenze di questo martirio assistette tre volte madre Angela Marongiu, e ne lasciò una lunga e impressionante relazione. Consistevano nelle varie pene sofferte da Gesù durante la sua Passione.
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Le anime del Purgatorio
Le stimmate invisibili duravano alcune ore. Ma la sete di Leontina di patire per strappare anime all’Inferno, e in suffragio delle anime del Purgatorio, la portò a richiedere con insistenza a padre Manzella di fare il voto di vittima.
Essendo questo voto causa di gravi conseguenze, le fu chiesto di differire per rifletterci sopra e poté emetterlo solo il 21 novembre 1916, festa della Madonna, durante una Messa celebrata per lei, da monsignor Giovanni Pirastru, arciprete di Bonorva, figlio spirituale di padre Manzella.
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