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Adorare Gesù… anche quando lo spirito è invaso da distrazioni

Adoration eucharistique Paray le Monial

P Deliss / Godong | Ref:012

Marzena Wilkanowicz-Devoud - pubblicato il 18/11/20

In questo periodo delicato molte parrocchie propongono ai loro fedeli dei momenti di adorazione.

Siete davanti al Santissimo Sacramento ma fate fatica a concentrarvi e pregare? Non è facile mettersi di fronte a Dio quando il tempo preme e la vostra mente è invasa da un corso costante di pensieri – quel brusio incessante che impedisce di immergersi nel silenzio e lasciar parlare il Signore…

Per padre Gaston Courtoir (1897-1970), Figlio della Carità, l’adorazione eucaristica era il vero motore di tutta l’attività pastorale: non poteva farne a meno, perché era in quel “cuore a cuore con Gesù” che riceveva le idee più cariche d’ispirazione, nonché i mezzi e le forze per realizzarle.


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Aveva allora preso l’abitudine di scrivere meditazioni nei suoi quaderni, come se scrivesse sotto dettatura di Cristo. «Esprimo soltanto, nel mio vocabolario, quel che credo che il Signore voglia dirmi» – spiegava nel 1956 durante un ritiro. Dalla loro prima pubblicazione, i suoi quaderni spirituali sono diventati per molti “adoratori” un libro indispensabile che aiuta a lasciarsi guidare nell’adorazione eucaristica. Ecco un estratto destinato a quanti fanno fatica a mettersi in ascolto di Dio. È Gesù che parla e guida:

Lo so, è difficile ascoltarmi quando la testa è piena di rumore. Ci vuole silenzio, ci vuole deserto. Tutti hanno orrore dell’aridità e del vuoto, ma se sei fedele, se perseveri, lo sai, il tuo Amato farà sentire la sua voce, il tuo cuore arderà e quell’ardore perfettamente interiore ti darà pace e fecondità. […] La mia Parola e quella luce che ne è il risultato danno a tutte le cose la loro vera luce, nella sintesi del mio immenso amore, in funzione dell’eternità, ma senza niente togliere al valore di ogni essere e di ogni evento. […] Ascoltami. Ti parlo nell’intimo dell’anima, in quelle regioni in cui la tua mentalità si arricchisce nella comunione con la mia. Non è necessario che tu distingua chiaramente e in quel momento quel che ti dico. Quel che conta è che il tuo pensiero si impregni del mio. Dopo potrai tradurre ed esprimere. […] Pensa a stare in ascolto. Sono io solo che posso darti la luce di cui hai tanto pressante bisogno. È nella mia luce che il tuo spirito si fortificherà, che i tuoi pensieri si faranno più chiari, che appariranno le soluzioni dei problemi che si sono posti.

(“Quand le Seigneur parle au cœur”, capitolo “Ecoute-moi et parle-moi”)

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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