Vedendo questa discrepanza, e anche per via dell’incremento dei feriti a causa della tecnologia delle armi da fuoco, nel 1862 Henry Dunant propose dei miglioramenti per aiutare ad alleviare la situazione: “Stabilire, in tempo di pace e in tutti i Paesi, gruppi di volontari che prestassero aiuto alle vittime sui campi di battaglia; far sì che i Paesi accettassero di proteggere i volontari soccorritori e i feriti sul campo di battaglia”.
Un comitato si riunì nel 1863 per considerare le sue proposte, e si concordò questo:
“Adottare un unico segno distintivo, che contasse su un sostegno giuridico, per indicare l’obbligo di rispettare i servizi medici delle forze armate, i volontari soccorritori delle società che prestavano servizio di primo soccorso e le vittime dei conflitti armati. Il simbolo doveva essere semplice, identificabile a distanza, noto a tutti e identico per amici e avversari. L’emblema doveva essere lo stesso per tutti e riconoscibile a livello universale”.
Croce Rossa e Camilliani
Nel 1864, la Prima Convenzione di Ginevra ha approvato la croce rossa su sfondo bianco come simbolo facilmente identificabile.

Il simbolo ha cercato più ispirazione nella bandiera nazionale della Svizzera che in San Camillo de Lellis. Come spiega la Croce Rossa Internazionale, “visto che il simbolo doveva riflettere la neutralità dei servizi medici delle forze armate e la protezione che veniva data loro, l’emblema adottato è stato creato invertendo i colori della bandiera svizzera”.
Visto che il bianco è considerato tradizionalmente un simbolo di resa, il bianco sul campo di battaglia è protetto.
La Croce Rossa e i Camilliani hanno quindi emblemi simili e una missione quasi identica, ma la loro ispirazione differisce in modo sostanziale.