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Perché i Vangeli parlano così poco di San Giuseppe?

SAN GIUSEPPE
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Arcidiocesi di San Paolo - pubblicato il 17/10/20
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“Le persone che hanno partecipato alla storia della nostra salvezza sono importantissime, ma parlarne non è l’obiettivo primario degli evangelisti”Perché san Giuseppe ha così poco spazio nel Vangelo? Del resto, il padre adottivo di Gesù è una figura di immensa importanza per noi cattolici.

La domanda viene da José Antônio, di Carapicuíba (San Paolo, Brasile), che ha interpellato al riguardo padre Cido Pereira. Il sacerdote tiene una rubrica di domande e risposte sul quotidiano O São Paulo, dell’arcidiocesi di San Paolo. Ecco la risposta di padre Cido:

“Fratello mio, molte persone restano stupite come lei per il fatto che la Bibbia non sia molto minuziosa circa persone e fatti. Ecco alcuni esempi: l’adolescenza e la giovinezza di Gesù, la vita della Sacra Famiglia a Nazareth, la morte di Giuseppe e Maria”.


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Gesù è il centro dei Vangeli

“Vale la pena di ricordare, però, José Antônio, che i Vangeli non sono stati scritti per parlare di San Giuseppe, della Madonna o degli apostoli, ma per metterci a parte dell’evento decisivo della storia della salvezza, che è stato l’ingresso di Gesù, il Figlio di Dio, nella nostra storia umana.

Prenda la sua Bibbia e veda come ogni evangelista inizia il suo Vangelo: tutti si riferiscono a Gesù. San Matteo inizia citando l’origine di Gesù. San Marco affronta subito all’inizio la Buona Novella di Gesù, il Messia, figlio di Dio. Luca afferma di aver deciso di scrivere dopo un attento studio e aver interpellato i testimoni oculari che hanno vissuto con Gesù. Giovanni compie una meditazione profonda su Gesù, il Verbo di Dio. È Gesù che interessa. Le persone che hanno partecipato alla storia della nostra salvezza – Zaccaria, Elisabetta, Giovanni Battista, Giuseppe e Maria – sono importantissime, ma parlarne non è l’obiettivo primario degli evangelisti”.



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San Giuseppe nella Bibbia

“Circa San Giuseppe, ciò che conta, come afferma San Matteo, è sapere che era un ‘uomo giusto’ e che ha assunto la missione di sposo fedele di Maria e di custode e tutore di Gesù. Egli ha sostenuto la Sacra Famiglia con il suo lavoro. Il resto che sappiamo sono nostre deduzioni: Giuseppe è morto tra le braccia di Gesù e Maria, probabilmente prima dell’inizio della vita pubblica di Cristo, ed è protettore dei lavoratori, dei capofamiglia e degli amministratori.

C’è stato un gruppo di scrittori che ha provato di colmare i vuoti lasciati da Matteo, Marco, Luca e Giovanni e ha scritto alcuni Vangeli chiamati apocrifi. Essendo tanti fantasiosi, la Chiesa non li considera ispirati da Dio, e così non fanno parte della Bibbia. Fissiamo allora la nostra attenzione, come volevano gli evangelisti, sulla persona di Gesù. Vale la pena di accoglierLo con amore, come hanno fatto Gesù e Maria, vale la pena di ascoltare Gesù, di seguirLo e testimoniarLo, perché Egli è l’unico Signore della nostra vita, il principio e la fine di tutto, la Via, la Verità e la Vita”.


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