Chi ha un cuore così grande da lasciarlo esposto ad ogni freccia vagante scagliata dall’arco della cattiveria umana?Di Fulton Sheen
Esiste davvero nel mondo una tal cosa come due cuori con un unico pensiero. I cuori sono come le viti, che si allacciano e crescono insieme. Si può donare il proprio cuore, ma poiché senza cuore non c’è vita bisogna riceverne in cambio un altro, o morire. L’amore profondo non esiste tanto tra due cuori quanto in un solo cuore in due corpi: ne deriva una comunanza d’interessi, di pensieri, di desideri, come se da due correnti montane si formasse un unico fiume.
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Ciò che rende così tragiche per gli amanti la separazione e la morte non è tanto la scissione di due cuori, ma la frattura di un solo cuore che viene spezzato in due. Un cuore infranto non è la frattura di un singolo cuore, ma la frattura di due cuori che un tempo sono stati uniti nell’estasi di un unico amore. Nel timore il cuore ci salta in gola, ma nell’amore il nostro cuore sta nella persona amata. E poiché ciascuno di noi non ha che un cuore solo, questo può essere donato una sola volta. Ma al mondo due cuori crebbero insieme come i cuori di una Madre e di un Figlio: Gesù e Maria.
Ove sta il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore (Mt 6, 12).
Il tesoro di Gesù era sua Madre, il Tesoro di lei era suo Figlio. Questi due cuori, il Cuore Immacolato di Maria e il Sacro Cuore di Gesù custodirono i loro tesori l’uno nell’altro e nella sovrana Volontà del Padre. In un certo senso, non c’erano due cuori ma uno solo, tanto profondo era l’amore tra loro, tanto s’identificavano le loro volontà, tanto unite erano le loro anime. Questi due cuori, il Cuore Immacolato di Maria e il Sacro Cuore di Gesù lanciarono una sfida all’avvertimento del mondo di non mettere il proprio cuore a nudo, perché essi apertamente si strussero d’amore per gli uomini. Scrisse Shakespeare:
Non metterò il mio cuore in mano per farmelo beccare dalle cornacchie.
Ma il Salvatore, mettendo il suo Cuore a nudo, disse:
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. (Mt 11, 28.)
L’amore di Gesù e di Maria per il genere umano era così palese da lasciare il loro cuore esposto ad ogni freccia vagante scagliata dall’arco dell’uomo peccatore. Sostando alle porte di tutti i cuori del mondo, ciascuno di loro era in grado di dire: «Guarda: sto alla porta e busso». Essi non avrebbero abbattuto le porte, perché i chiavistelli si trovano all’interno, e noi soli possiamo aprirle. Ma perché ci hanno tanto amati, quei due Cuori possono essere feriti.
[…]
È dalle braccia di lei ch’Egli passa in altre braccia. Gli uomini infatti non ricevono Gesù se non da Maria. Simeone, anche lui, «lo prese tra le sue braccia», ma in realtà non esistevano braccia, all’infuori di quelle di sua Madre, ove Egli potesse dirsi sicuro, nemmeno quelle di un santo vecchio uomo. Perché anche Simeone dové portare la mirra quando disse a Maria:
Ecco, egli è posto a rovina e a risurrezione di molti in Israele, e come segno di contraddizione. Ed anche a te una spada trapasserà l’anima. (Lc 34, 35)
«Segno di contraddizione» significa la croce: una sbarra a contrasto di un’altra sbarra, la volontà dell’uomo a contrasto con quella di Dio. Non c’è luogo del mondo ove Egli sia in salvo dalla contraddizione se non tra le braccia materne perché, essendo concepita senza peccato, ella era immune dalla contraddizione originaria del peccato. Ma così non era per gli altri. Quando un vecchio saggio per la prima volta lo vide, diede mirra per la sua sepoltura. Quando poi per la prima volta lo toccò un altro vecchio saggio, parlò di una croce: «Quanto a te, l’anima tua sarà trapassata da una spada». Il Cuore Immacolato di lei e il Sacro Cuore di Cristo s’identificarono a tal punto nell’amore per tutta la vita, che la lancia che trafisse il Costato di lui trafisse anche il Cuore di lei. Come le parole di Simeone a Maria trafissero anche il Cuore di Lui, così la spada del Calvario trafisse anche il Cuore di lei, come se quel cordone che congiunge la madre ed il figlio non fosse stato reciso all’atto della nascita. Per nove mesi ella lo aveva portato nel suo seno, ma per trentatré anni lo portò nel Cuore, e se una sola pietra può uccidere due uccelli a un tempo, così talvolta una spada può trafiggere insieme due cuori. Come Egli aveva ricevuto da lei la vita umana, così non poteva sacrificarla senza di lei.
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