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La prima messa “sicura” del parroco guarito dal Covid-19: ho perso 10 kg, Dio era con me

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/05/20
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Don Franco Amati, parroco di Crescenzago, periferia di Milano, ha tranquillizzato i fedeli: per favore tornate anche a confessarvi

Ha perso dieci chili, don Franco Amati, parroco di Crescenzago, quartiere popolare nella periferia nord-orientale di Milano, ma non la sua forza e la sua voce profonda. «Finalmente torniamo a guardarci negli occhi», esordisce durante la prima Messa a porte aperte, lo scorso 24 maggio, che è tornato a presiedere. «In tanti mi dicono: “Sono contento di rivederla”. Allora io rispondo: “Anch’io sono contento di rivedervi…”». Scherza. E subito aggiunge: «Nella malattia ho sentito ancora più profonda la presenza di Dio, anche grazie alla vostra preghiera».

L’energico sacerdote di 70 anni, racconta Avvenire (25 maggio) che guida la parrocchia di Santa Maria Rossa, 10mila anime, è stato «fra la vita e la morte», come lui stesso racconta, a causa del coronavirus. Una settimana di febbre altissima in canonica, poi la corsa al pronto soccorso, quindi un mese e mezzo d’ospedale. «Dove ho trascorso anche la Pasqua – confida – E forse sono vivo per miracolo».

“Anche dal letto di ospedale c’è rimasto vicino”

È Fabiano, informatico e padre di tre figli, spiega: «Ogni sera, durante le settimane di blocco totale, ci ritrovavamo in più di cento per il Rosario in streaming. Era per don Franco». Ora Fabiano è uno dei quasi cento volontari impegnati per garantire le Messe a prova di Covid nella parrocchia di Santa Maria Rossa sorta sulle vestigia della storica abbazia del 1100.

«Anche dal letto di ospedale – mormora Loredana, insegnante di religione che sta sanificando le sedie – il “don” ci è sempre rimasto vicino: con la preghiera e con il cellulare».

“Non me la sento di venire…”

La partecipazione alle prime messe “sicure” è stata numerosa, ma si sono registrate anche assenze. «La nostra è una parrocchia con molti anziani – osserva don Franco – Diversi di loro mi hanno telefonato in questi giorni. “Non me la sento di venire. Posso continuare a seguire la Messa in tv?”, mi chiedevano. Naturalmente ho detto di sì. Spesso sono anche i figli che ai genitori avanti con gli anni sconsigliano di partecipare».

Il sacerdote ha spronato ai presenti: «Per favore tornate anche confessarvi». Un passo ulteriore verso quella normalità, in una comunità ancora scossa per la battaglia (vinta) dal coriaceo Don Franco.



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