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Il ritorno delle “pinzette eucaristiche” per distribuire la Santa Comunione

pinça eucarística

Daniel Karmann/dpa Picture-Alliance via AFP

Aleteia - pubblicato il 12/05/20

Contrariamente a quello che molti potrebbero pensare, non sono un elemento moderno, ma fanno parte della liturgia da secoli

La graduale riapertura delle chiese per le Messe e gli altri riti liturgici celebrati con la presenza fisica dei fedeli ha richiesto attenzioni speciali per evitare i contagi da coronavirus. Tra le misure ci sono l’igienizzazione delle mani all’ingresso delle chiese, l’adozione di segni a terra per garantire la distanza di almeno un metro e mezzo tra i fedeli in fila per la Comunione e il distanziamento tra i banchi e dei posti all’interno di essi.

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Oltre a queste e altre misure, ce n’è una che ha richiamato particolarmente l’attenzione di chi ha visto le fotografie della riapertura delle chiese in vari luoghi europei: l’uso delle pinzette eucaristiche.

Si tratta di pinzette speciali con le quali il sacerdote consegna l’ostia al fedele al momento della Comunione senza toccarla con la mano.

Per molti fedeli, l’uso di questa risorsa è sembrata una “triste novità” sorta ora, ma in realtà le pinzette eucaristiche fanno parte della liturgia eucaristica da secoli, e cercano di preservare la reverenza nei confronti del Corpo di Cristo in circostanze di emergenza sanitaria.

Sono strumenti usati storicamente in periodi di pesti ed epidemie per aiutare a distribuire la Santa Comunione con sicurezza e dignità, evitando, ad esempio, che l’Eucaristia venga distribuita in sacchetti di plastica individuale, come è stato suggerito da alcune autorità di Italia e Brasile, ipotesi enfaticamente scartata dall’episcopato di entrambi i Paesi.

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Ci sono vari riferimenti all’uso delle pinzette eucaristiche, ad esempio nel XIV secolo alla corte papale di Avignone. Nel corso dei secoli hanno ricevuto varie denominazioni, poi cadute in disuso, come forcipi e tenacoli. Un “tenacolo d’argento” è menzionata nell’inventario del 1315-1316 di Papa Clemente V. L’uso di “tenacoli d’oro” per la Santa Eucaristia è documentata nel Liber de Caerimoniis Sanctae Romanae Ecclesiae (Libro di Cerimonie della Santa Chiesa Romana), della seconda metà del XIV secolo.

Oltre alle pinzette, in alcune località sono stati usati dei cucchiai eucaristici di varia lunghezza, sempre allo scopo di mantenere la reverenza e la dignità necessarie a ricevere la Comunione in periodi di emergenza sanitaria.

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