Il presidente della CEI Bassetti: “Un accordo, che consentirà – nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica – di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo”
«Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà – nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica – di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo».
Così il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Gualtiero Bassetti, commenta la definizione di un Protocollo di massima, relativo alla graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche nella “Fase 2” dell’emergenza sanitaria per il coronavirus.
Una delle date che secondo Avvenire (2 maggio) potrebbe essere caldeggiata è quella dell’Ascensione, il 24 maggio, o comunque della settimana (18-24 maggio) che accompagna verso quella importante funzione per la Chiesa cattolica. Mentre dal 4 maggio si potranno svolgere regolarmente le messe, ma solo per i funerali.
La collaborazione con Governo e Comitato Scientifico
«Il mio ringraziamento va al Presidente del Consiglio dei Ministri – aggiunge – con cui in queste settimane c’è stata un’interlocuzione continua e proficua. Questo clima ha portato un paio di giorni fa a definire le modalità delle celebrazioni delle Esequie, grazie soprattutto alla disponibilità e alla collaborazione del Ministro dell’Interno e del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione».
Nel contempo, «un pensiero di sincera gratitudine mi sento in dovere di esprimerlo al Ministro della Salute e all’intero Comitato tecnico-scientifico – prosegue il Cardinale Bassetti -: questa tempesta, inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle un carico enorme in termini di responsabilità».
“Ci siamo mossi con responsabilità”
«Come Chiesa – riconosce il presidente della CEI – abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti».
«Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio».
Così la Chiesa è stata vicina agli italiani a
Al Paese, conclude il Cardinale Bassetti, «voglio assicurare la vicinanza della Chiesa: ne sono segno e testimonianza le innumerevoli opere di carità a cui le nostre Diocesi e Parrocchie hanno saputo dar vita anche in questo difficile periodo; ne è segno pure la preghiera che, anche in forme nuove, si è intensificata a intercessione per tutti: le famiglie, quanti sono preoccupati per il lavoro, gli ammalati e quanti li assistono, i defunti» (Chiesa Cattolica.it, 2 maggio).
Leggi anche:
Dal 4 maggio si ritorna in chiesa e si ridà la comunione, ma solo ai funerali. Per ora.
Leggi anche:
Il portavoce della CEI: il Papa ci invita alla prudenza, guai a compromettere la salute delle persone
Leggi anche:
Il vescovo che ha sconfitto il Covid alla CEI: meglio pazientare, sbagliato mostrare i denti al Governo
Leggi anche:
Lo sdegno dei vescovi per l’impegno non mantenuto. Conte annuncia altri protocolli. E quelli già proposti?
Leggi anche:
Messe chiuse al pubblico: ecco il documento del Comitato scientifico che ha fatto infuriare i vescovi