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Perché quest’anno la Settimana Santa sarà diversa

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Pascal Deloche | Godong

Padre Patrick Briscoe - pubblicato il 09/04/20

Se ci saranno alcuni cambiamenti nella liturgia, molto resta uguale

La Pasqua non cambia. A differenza di alcune feste della Chiesa che possono essere trasferite ad altri giorni, la celebrazione della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo è legata alla festa ebraica della Pasqua. Il nostro ricordo annuale di questi eventi sacri segue il cambiamento dei tempi e delle stagioni, un ritmo cosmico incessante.

In questa Settimana Santa, in cui non possiamo riunirci per osservare i giorni santi come facciamo ogni anno, Papa Francesco ci incoraggia dicendo: “Carissimi, incamminiamoci con fede nella Settimana Santa, nella quale Gesù soffre, muore e risorge. Le persone e le famiglie che non potranno partecipare alle celebrazioni liturgiche sono invitate a raccogliersi in preghiera a casa, aiutate anche dai mezzi tecnologici”.

La distanza percepita da tanti tra la propria casa e la liturgia è fonte di grande dolore quest’anno. Il Papa e altri ci hanno incoraggiati a mantenere santo questo periodo. Abbiamo a disposizione molti modi per marcare il tempo santo di questa grande festa anche in casa nostra.

L’assenza dei fedeli spiccherà. La nostra distanza dall’Eucaristia è ovvia, e tuttavia, potreste notare altri cambiamenti. La liturgia stessa sarà diversa quest’anno.

Il Giovedì Santo molti noteranno l’assenza della lavanda dei piedi. La Congregazione per il Culto Divino (l’organismo vaticano che regola ufficialmente la liturgia) ha decretato che questo segno di carità dovrebbe essere omesso, e non ci sarà la processione eucaristica all’altare della reposizione, come accade in genere alla fine della Messa.

Il Venerdì Santo, quando molti esprimono la propria profonda gratitudine per l’opera della redenzione baciando la Santa Croce, ai partecipanti viene detto quest’anno di offrire segni di venerazione più semplici.

La Veglia Pasquale, che in genere inizia con la benedizione del fuoco pasquale, inizierà con una semplice accensione del Cero Pasquale e il canto dell’inno dell’Exsultet. Non ci sarà la benedizione dell’acqua santa o l’aspersione al momento del rinnovamento delle promesse battesimali.

E tuttavia, molte cose restano uguali.

Questo Giovedì Santo possiamo concentrarci sul Nuovo Comandamento: amarsi gli uni gli altri. Nell’Ultima Cena, Gesù ha donato il suo grande comandamento ai suoi discepoli.

Il Venerdì Santo è un momento per ricordare la vittoria della croce. Nulla, neanche la morte, può sconfiggere l’opera della nostra redenzione.

Durante la Veglia Pasquale, la luce del Cero Pasquale spezzerà l’oscurità, brillando come un faro di fede.

Cristo è presente. Tutto il tempo appartiene a Lui. Nulla può sconfiggere la speranza che Egli offre.

Questa Settimana Santa dobbiamo chiedere gli occhi della fede per vederLo, per riconoscerLo nelle nostre famiglie, nei nostri colleghi, nei nostri amici. Possano i nostri cuori essere pieni della sua carità, e che la pace di Cristo si manifesti a tutti in un momento in cui il mondo ne ha disperatamente bisogno.

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