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Così Gesù, in un momento particolare, ha respinto il diavolo e le tentazioni

don Marcello Stanzione - pubblicato il 16/03/20

“Allora, Gesù fu portato nel deserto dallo Spirito, per essere tentato dal diavolo. Egli digiunò durante quaranta giorni e quaranta notti, dopo di che, egli ebbe fame".

L’episodio evangelico della Tentazione ha molto imbarazzato i commentatori moderni che si sono accaniti a negare la sua realtà, non accordandogli che un valore simbolico. Interpretazione logica d’altronde se la si situa in una prospettiva che nega la realtà personale del diavolo, ma molto imbarazzante poiché lascia intendere che la lotta portata per tutta la sua vita da Gesù contro le potenze infernali proverebbe da un mito.

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Heartland Arts/Shutterstock

Gesù e il diavolo

Per contro, per chiunque ammette l’esistenza del Male, non come astrazione ma come una realtà, la triplice tentazione nel deserto appare come un modello del genere, nella stessa linea di quella impiegata contro i grandi Santi ed i grandi mistici.

“Allora, Gesù fu portato nel deserto dallo Spirito, per essere tentato dal diavolo. Egli digiunò durante quaranta giorni e quaranta notti, dopo di che, egli ebbe fame. E, avvicinandosi, il tentatore gli disse: “Se tu sei il Figlio di Dio, dici a queste pietre che diventino dei pani. “Ma Gesù rispose: “E’ scritto: L’uomo non vive di solo pane ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.




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Miracolo idiota

E’ la tentazione primaria, la concupiscenza della carne. Cristo gli oppone l’aspirazione spirituale. “Allora, il Diavolo lo prende con lui nella Città santa, e lo pose sul pinnacolo del Tempio, e gli disse: “Se Tu sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché è scritto: Egli darà per Te degli ordini ai Suoi Angeli, e sulle loro mani, essi ti porteranno per timore che Tu non urti col piede qualche pietra”.

“Gesù gli disse: “E’ ancora scritto: Non tenterai il Signore tuo Dio”.

E’una tentazione di vanagloria, di miracolo idiota, la tentazione del meraviglioso facile che colpisce gli spiriti creduloni. La tentazione di fare ammettere alle folle il messianismo di Gesù dispensandolo dal sacrificio della croce… Lucifero sa fare falsi miracoli ed egli ne dà talvolta la facoltà ai suoi servitori. Questo meraviglioso non l’inquieta, è una modalità senza pericolo per lui. Alla falsa gloria, Gesù oppone l’umiltà.

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Plastic Ghost | Shutterstock

“Ritirati Satana!”

“Di nuovo, il diavolo lo prende con sé, su di una altissima montagna, gli mostra tutti i regni della terra con la loro gloria e gli dice: “Tutto questo, io te lo darò se, prosternandoti, mi adori”.

Allora, Gesù gli disse: “Ritirati, Satana! perché è scritto: E’ il Signore tuo Dio che tu adorerai ed a Lui solo tu renderai un culto”.




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La pazzia del diavolo

Ecco Lucifero al parossismo della sua pazzia, del suo orgoglio, della sua gelosia, e della sua facoltà maldestra di rovesciare tutto. Approfittando dell’abbassamento di Dio nella natura umana, egli osa domandare alla Seconda Persona della Trinità, al Verbo divino, di adorarlo, lui, sua creatura.

In cambio di un impero terreno, di quel messianismo mal compreso di cui sogna il popolo ebreo che gli permetterebbe di cacciare i Romani e di ristabilire il regno d’Israele, Lucifero si dice pronto a delegare il suo potere sul mondo, con la certezza di meglio raccoglierlo in seguito, e definitivamente poiché avrà annientato la minaccia cristica. La sua rivincita sarebbe grandiosa. Egli è stato cacciato dal Cielo per avere rifiutato di adorare il Verbo incarnato; quale trionfo se convincesse quello stesso Verbo a prosternarsi davanti a lui…

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Gustave Doré | Wikimedia Commons

Il rifiuto di Gesù

Ma il processo di inversione dei valori non funziona con Gesù che non si lascia imbrogliare e ristabilisce l’ordine naturale: è Dio solo che conviene adorare ed è con la sua potenza divina che egli bandisce Lucifero dalla sua presenza. Il nuovo Adamo è rimasto estraneo alla tentazione. Egli ha manifestato il suo potere.

“Allora il diavolo lo lascia. Ed ecco che degli Angeli si avvicinarono, e Lo servivano”.

Prima, il diavolo in persona ha ricordato al Verbo che Egli era il Re degli Angeli e che essi accorrevano in folla se Lo vedevano in pericolo e se chiedeva loro soccorso. Gesù ha rifiutato di usare i Suoi servitori, ma, quando ha trionfato, è del tutto naturalmente, spontaneamente, che essi vengono e che Lo servono. Ed Egli vi acconsente.


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