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I 5 libri più belli della settimana scelti per le donne

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Annalisa Teggi - pubblicato il 24/01/20

Santa Caterina era capace di parole infuocate; il perdono ci chiede parole che mettono a bada l'istinto; Andrea Vianello è un giornalista che ha dovuto imparare da capo le parole. Anche il mondo dei libri ci dice che siamo fatti per una relazione.

Mentre ordinavo l’elenco dei libri da suggerirvi questa settimana, mi sono accorta di una vicinanza casuale eppure paradossale: accanto al libro su Santa Caterina avevo messo quello del giornalista Andrea Vianello. Alle parole infuocate di una santa si erano involontariamente avvicinate quelle di un uomo incapace di pronunciarle dopo un ictus. Il mistero della parola è una delle mie fissazioni più testarde; sogno di poter trascorrere ore infinite a studiare ogni virgola di chi ha indagato i sentieri del linguaggio e le domande poste dalla comunicazione. Non credo sia una curiosità astratta, anche se so esattamente quando e perché mi è nata ed è capitato sui banchi di scuola.

L’Ulisse dantesco, lui … sissignore! Il grande maestro dell’arte di parlare e convincere è destinato a bruciare in eterno, senza poter proferire parola. L’immaginazione di Dante sa essere quasi sconvolgente. Ulisse – nella bolgia dei fraudolenti – arde dentro una fiamma, che è proprio il guscio che gli impedisce di esprimersi. Quando ci penso seriamente mi vengono i brividi: come sarebbe trovarsi nella condizione di non poter dar voce a tutto ciò che brucia dentro il nostro intimo? Ci sono malattie che infliggono questa pena, e conosciamo casi di persone che hanno creato forme di comunicazione nuove e impensabili (ad esempio attraverso i battiti delle palpebre) pur di bucare il guscio dell’incomunicabilità. Siamo fatti per una relazione. Dovremmo ricordarcelo quando l’eccesso di autocontrollo e la smania di autodeterminazione ci alterano del tutto. Se fossimo davvero soli, sarebbe un inferno. La parola (e ogni altra forma di comunicazione) ci testimonia che tutto quello che ribolle o matura dentro di noi ha come naturale percorso quello di attraversare un ponte e arrivare alla realtà, agli altri.

Quando leggiamo, accade lo stesso incontro virtuoso: due voci che s’incontrano nella terra di mezzo che è l’immaginazione. L’autore e il lettore sono entrambi fuori dal loro rispettivo guscio, ciascuno in quel momento è più se stesso che mai. Vi auguro un buon fine settimana, spulciando tra i nostri consigli.

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