L'alta marea penetra nella principale chiesa di Venezia. Dalle colonne bizantine ai marmi, danni incalcolabili
Pesante il bilancio dei danni a Venezia, dopo una notte da incubo iniziata alle 22.50, quando l’alta marea ha segnato il record di 1 metro e 87 centimetri: la seconda misura nella storia della città, subito dietro ai 194 centimetri del 1966.
1 metro e 10 centimetri
L’acqua ha invaso anche la basilica di San Marco, dove la cripta è stata interamente sommersa e dentro la basilica, nel momento di picco di marea, sulla pavimentazione è stato registrato quasi un metro e 10 centimetri di acqua che ha intaccatole colonne bizantine e i marmi danneggiati che erano stati sostituiti nel 2018.
Un disastro per il gioiello architettonico simbolo di Venezia, un patrimonio artistico e religioso senza precedenti.
Per valutare i danni il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha inviato gli ispettori dicendosi «pronto a finanziare quanto richiesto dalla Soprintendenza per tutelare la basilica» (romasette.it, 14 novembre).
La stoccata del Patriarca
Il patriarca di Venezia Francesco Moraglia lamenta danni strutturali gravi per la basilica. «E’ la sede della chiesa veneziana, un monumento mondiale e bisogna veramente intervenire – dichiara – noi possiamo fare la manutenzione ordinaria ma non possiamo fare quella straordinaria e strutturale. Su questo auspico quindi ci sia l’attenzione del governo, dei ministri. Siamo molto contenti quando vediamo ministri che inaugurano mostre o la Biennale ma Venezia è tante altre cose».

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