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Il segreto per una comunicazione efficace

ZAGROŻENIA ŻYCIA RODZINNEGO

Pexels | CC0

Don Giovanni Benvenuto - pubblicato il 07/10/19

Avete presente quei film western alla mezzogiorno di fuoco? Immagina la scena: entra lo straniero nel saloon, tutti mettono le mani alle fondine e lo guardano sospettosamente sguardi per capire se è pericoloso o no.​

Quando incontro gli altri la prima volta, siamo istintivamente preoccupati e, che lo vogliamo o no, trasmettiamo questa preoccupazione tramite il corpo, lo sguardo, il volto.​ Supponiamo di entrare in una stanza in cui non conosciamo nessuno, come minimo ci guardiamo un po’ intorno per capire qual è l’atmosfera.​

Nel fare questo, a volte non ci rendiamo conto che in realtà noi stessi stiamo influenzando l’ambiente in cui siamo entrati, comunicando ansia e preoccupazione: noi trasmettiamo queste emozioni alla persona di fronte a noi, gliele trasmettiamo, e facilmente ritornerà a noi un senso di ansia e preoccupazione.​
Abbiamo tutti il desiderio di comunicare bene e avere un buon rapporto con gli altri. Ecco dunque il dilemma: tutti vogliamo comunicare meglio, ma se viviamo questo con apprensione, la nostra preoccupazione influenzerà in partenza la qualità della nostra comunicazione.​

Rompi il circolo vizioso

Come facciamo allora a rompere questo circolo vizioso in cui rischiamo di comunicare ansia e ricevere ansia, comunicare preoccupazione e ricevere altra preoccupazione?​ Dobbiamo essere consapevoli che comunicare non significa soltanto parlare: la comunicazione è fatta di tanti segnali non verbali, di un continuo scambio di messaggi che creano un feedback nel nostro interlocutore, che inizia ancor prima di aprire bocca.

Possiamo chiamare questo processo il feedback della comunicazione: se esprimiamo noia, ci ritornerà noia; se comunichiamo rabbia, ritornerà rabbia; se manifestiamo positività, riceveremo in cambio altra positività. E questo accade con ogni emozione ed atteggiamento: felicità, piacere, avversione o disponibilità.​

Ora che questo meccanismo ti è chiaro, che cosa devi fare? Smetti di cercare conferme, smettere di preoccuparci dei segnali che arrivano dal tuo partner, o collega di lavoro, o anche da quella persona che ancora non conosci e che stai per incontrare.​

Cerca invece di generare per primo in te quelle emozioni che vorresti ti ritornassero, per creare negli altri quel feedback positivo che tutti noi ricerchiamo.​

Le emozioni sono contagiose

Amicizia, fiducia, passione, gioia, autorevolezza, positività, come tutte le emozioni, sono contagiose.​ Ansia ed insicurezza e paura a volte sfuggono al nostro controllo, specie nel primo contatto, ma se prendiamo consapevolezza di questa dinamica, potremo finalmente interrompere il circolo vizioso per creare un circolo vizioso di comunicazione positiva.​

Ritornando quell’esempio iniziale, immagina di entrare in un bar di una città in cui non sei mai stato: entra sicuro di te cercando di non essere rigido, vai in modo sereno e deciso verso il bancone, saluta con il sorriso, ordina da bere e chiedi al barista se sa indicarti un buon ristorante, con un leggero sorriso sulle labbra, con tranquillità.​

Se imparerai a fare così, anche l’ambiente che fino ad oggi ritenevi ostico, diventerà un ambiente ospitale e positivo, non perché gli altri saranno diversi da ciò che sono, ma perché tu sarai riuscito a trasmettere quei sentimenti positivi che facilmente ritorneranno a te.​

Impara dunque a rompere il circolo vizioso di cattiva comunicazione, ed esercitati a generare in te stesso quei sentimenti positivi che cerchi: qualsiasi incontro diventerà più piacevole, sia per te, sia per le persone che incontrerai.

Qui l’articolo originale apparso sul blog “Comunicare il Sorriso di Dio”

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Nato nel 1971 ed ordinato nel 1996, don Giovanni Benvenuto è parroco in due parrocchie a Sestri Ponente, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio Direttivo di WeCa, l’associazione dei Webmaster Cattolici Italiani. Insieme ad Andrea Ros nel 1998 ha fondato www.qumran2.net, banca dati di materiale per la pastorale visitata da 400.000 persone al mese, e attualmente ne è il coordinatore. Da aprile 2018 pubblica ogni settimana un nuovo video per imparare a comunicare meglio sul canale Youtube Comunicare il Sorriso di Dio.

Tags:
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