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Perché l’invidia viene dall’Inferno e i demoni la scelgono subito dopo l’orgoglio

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Giotto di Bondone | Public Domain

padre Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 11/09/19

L'invidia è uno dei 7 vizi capitali, ed è un veleno senza antidoto

Cos’è peggio, l’invidia o la gelosia?

È una domanda trabocchetto. La gente le usa in modo interscambiabile, e allora è come chiedere “Qual è più rotondo, un globo o una sfera?”

L’invidia è uno dei sette vizi capitali, ed è significativamente diversa dalla gelosia. Penso anche che l’invidia sia peggiore. Un aneddoto può aiutare a capire perché.

Sono andato a una festa di compleanno in giardino per un bambino di 5 anni. I genitori di Mikey smbravano aver comprato tutto il negozio di giocattoli per l’occasione. Mikey è uscito per primo in cortile e passava da pacco a pacco emettendo gridolini di gioia. Le cose si sono messe male quando gli altri bambini sono usciti in cortile, anche loro entusiasti per i pacchetti. Mikey correva dall’uno all’altro, afferrando i pacchi e gridando “MIO!” Stava diventando stracarico. Alla fine del cortile c’era il Grande Premio: una jeep a motore abbastanza grande da ospitare Mikey e il suo bottino – la macchina perfetta per fuggire! Ha impilato i pacchetti sui sedili davanti e dietro e si è guardato intorno per capire come scappare. Si è reso conto con orrore che non sarebbe riuscito a far entrare tutti i regali nella macchina, e c’erano troppi bambini da respingere. Ha gridato disperato “NOOOOOOO!” Ho pensato: “Se Dante vedesse questa scena ci sarebbe un altro canto nell’Inferno”.

L’invidia è peggiore, perché è un veleno che si espande come un gas. Il geloso potrebbe dire “Non voglio che tu abbia quello che ho io!”, mentre l’invidioso dice “Voglio quello che hai tu (senza meritarlo!)”. Nella peggiore delle ipotesi, l’invidioso dice “Non voglio che tu abbia ciò che hai”. San Giovanni Maria Vianney aveva parole molto forti sull’invidia:

“L’invidia, figli miei, segue l’orgoglio. Chiunque sia invidioso è orgoglioso. L’invidia viene dall’Inferno. Avendo peccato per orgoglio, i demoni hanno peccato anche per invidia, invidiando la nostra gloria, la nostra felicità. Perché invidiamo la felicità e i beni altrui? Perché siamo orgogliosi; vorremmo essere gli unici a possedere talenti e ricchezze, la stima e l’amore di tutto il mondo! Odiamo i nostri simili perché sono nostri simili, chi è inferiore a noi perché temiamo che possa diventare uguale a noi e chi ci è superiore perché è al di sopra di noi. Figli miei, come il diavolo dopo la sua caduta ha provato, e ancora prova, una rabbia estrema vedendoci eredi della gloria del buon Dio, così l’uomo invidioso prova tristezza vedendo la prosperità spirituale e temporale del suo prossimo. Figli miei, camminiamo sulle orme del diavolo; come lui, siamo infastiditi dal bene e gioiamo per il male”.

L’invidia non è razionale; non ci fa bene. Satana illustra perfettamente questa realtà. E tuttavia l’invidia può essere una strategia politica molto efficace: “Quelli che possiedono qualcosa ce l’hanno perché voi non lo avete! Votate per me e lo toglierò a loro per darlo a voi!”

Solo una persona illuminata può resistere quando le viene offerto qualcosa in cambio del piccolo prezzo di un voto. È così che si mobilitano le folle e vengono ricompensati i tiranni. La storia è piena di esempi sanguinosi di ciò che accade quando l’invidia infiamma una popolazione.

Al massimo estremo, l’invidia può portare alla violenza. Più comunemente, l’invidia porta a risentimento e alla perdita della capacità di godere di qualsiasi cosa sia positiva. L’Antico Testamento offre molti avvertimenti al riguardo. Eccone qualcuno:

“Un cuore calmo è la vita del corpo, ma l’invidia è la carie delle ossa” (Proverbi 14, 30). “Il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione fa morire lo stolto” (Giobbe 5, 2).

Il Nuovo Testamento ci esorta a elevare il nostro cuore:

“Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate” (Giacomo 4, 2).

Il peccato è un’espressione del desiderio irrazionale di mettere un bene al di sopra del bene supremo che è Dio. L’invidia è particolarmente grave perché porta a dire (e, cosa peggiore, a provocare): “Se io (e solo io) non posso averlo, allora non può averlo nessuno!”

“Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra” (Colossesi 3, 2).

Facciamo un esame di coscienza questa settimana, e vediamo se l’idolo dell’invidia ha un tempio nel nostro cuore. E andiamo a confessarci.

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