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Ecco il volto ricostruito di San Valentino

ST VALENTINE

ATOR - CC4

J.P. Mauro - pubblicato il 14/02/19

Cicero Moraes continua a “illustrare” i santi con delle rappresentazioni basate sui loro resti

Cicero Moraes e il team di ricercatori che ci ha fornito il volto ricostruito di Sant’Antonio da Padova torna alla carica con il santo patrono dell’amore e dei matrimoni felici. ATOR (Arc-Team Open Research) usa una tecnologia all’avanguardia per creare un’immagine digitale dei resti dei santi, riuscendo a offrire la rappresentazione più accurata possibile di quello che doveva essere il loro aspetto. Ha gà lavorato con Maria Maddalena, Sidoine di Aix, Rosa da Lima, Martín de Porres, Jhon Macías e Paulina Visintainer.

Il processo è iniziato con una fotografia dei resti di San Valentino presso la basilica romana di Santa Maria. Visto che il dottor José Luís Lira non era in grado di interagire fisicamente con la reliquia, ha misurato il reliquiario, riuscendo a determinare le dimensioni del cranio di San Valentino.

St. Valentine
Ator - CC4

Lo scatto fotografico di 40 minuti ha fornito circa 250 immagini, 35 delle quali sono state scelte per la digitalizzazione del cranio e del reliquiario. È stata poi effettuata una scansione sia del cranio che del reliquiario da inserire nei programmi forensi professionali, che hanno fornito una chiara immagine in 3D della reliquia.

Purtroppo, per via delle limitate angolazioni delle fotografie nell’immagine in 3D mancavano alcune porzioni del cranio, che hanno dovuto essere sostituite usando la collezione digitale preesistente. La parte usata per “riempire” il cranio è stata scelta in base alla compatibilità determinata da centinaia di esempi precedenti della collezione e dalle fotografie della reliquia.

St. Valentine
Ator - CC4

Una volta ottenuta un’immagine del cranio completo, sono stati aggiungi digitalmente tessuto muscolare e pelle, rifinendo poi le fattezze del volto. Va notato che i contorni del tessuto facciale corrispondono al cranio. Il team ha utilizzato come riferimento dati tratti da centinaia di individui maschi di origini europee e con più di 55 anni.

La procedura è ben più complessa di quanto si riesca a spiegare in questa sede, ma gli interessati possono trovare ulteriori informazioni nell’ebook gratuito Digital Facial 3D Reconstruction, di Moraes.

Nell’immagine finale, San Valentino indossa una tunica, una veste liturgica ufficiale come quelle che molto probabilmente portava, essendo un sacerdote cristiano delle origini. Moraes ha spiegato che si è scelto il colore rosso perché si tratta di un santo martire:

“Si è deciso di usare il colore rosso per una sorta di casula, una veste solenne propria del sacerdote (un diacono non può usarla), senza cuciture ai lati e che viene usata nelle Messe domenicali e nei giorni di precetto”.

Tags:
san valentinosanti e beati
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