Tutto ebbe inizio a Pietrelcina con la Madonna della Libera, poi Pompei e Fatima. Un rapporto intimo scandito da una serie di episodi misteriosi
Nei 50 anni in cui ha vissuto nel convento di San Giovanni Rotondo, Padre Pio si è affidato, in particolare, ad un’immagine della Vergine: quella della Madonna delle Grazie riprodotta in un dipinto custodito nel convento.
La sua devozione per quella Madonna ha, però, radici lontanissime. Tra le quattro mura della sua casetta, la madre quando piangeva lo cullava e lo portava davanti al quadretto della Madonna della Libera – patrona di Pietrelcina, che non era altro che la Madonna delle Grazie – e gli diceva: “Manda un bacetto alla Madonna della Libera”.
Il titolo di «liberatrice» le era stato dato dal popolo sannita nel VII secolo e precisamente nell’anno 663, quando il ducato longobardo di Benevento (in cui ricadeva Pietrelcina), per intercessione della Vergine, venne liberato dall’assedio e dal furore dell’Imperatore bizantino Costante II (Aleteia, 4 agosto 2017).
Le prime apparizioni
Il piccolo Francesco Forgione, alias Padre Pio, strinse un legame ancora più forte con quella Madonna quando la vide per la prima volta nella chiesa Madre del paese. Rimase immobile, estatico, preso. Poi, un muto dialogo, fatto di palpiti e di sorrisi. Quindi un reciproco scambio di doni e di promesse. Alla Vergine Francesco offrì la sua verginità e tutto se stesso. L’offerta fu gradita e la Madonna della Libera gratificò il piccolo con frequenti apparizioni, che egli terrà celate fino al 1951 quando, interrogato dal suo Confessore, Padre Agostino da San Marco in Lamis, svelerà di non averle mai manifestate perché le credeva cose ordinarie (cf. Diario, p. 44).
Il rosario
Il frate era tanto legato ad essa da chiamarla “madonnella mia”, ricorda il teologo Luciano Lotti a Bel tempo si spera (Tv 2000, 2016).
A Pietrelcina Padre Pio si affidava alla Madonna nei momenti più bui. A lei si rivolgeva con tanta fiducia, chiedendo grazie e pregando il Rosario. Anche quest’ultimo gli era stato inculcato sin da piccolo, grazie alla madre, che lo faceva ripetere a casa, davanti al camino, a tutti i figli.
Nel suo epistolario, datato 1 maggio 1911, scrisse che mentre si recava dalla sacristia all’altare per celebrare l’eucaristica (il 10 agosto 1910 era stato ordinato sacerdote) vide la Madonna «accanto a me, che mi accompagna all’altare».
Pompei
Un’altra intensa devozione mariana di Padre Pio era quella alla Madonna di Pompei: durante il servizio militare si recò due volte al santuario di Pompei per chiederle la grazia di abbandonare la leva e ritornare in convento. Grazia che fu accolta perché fu riformato per problemi fisici.
Questa devozione è proseguita a San Giovanni Rotondo, con la recita quotidiana di preghiere alla Vergine del Rosario. E quando qualcuno gli chiedeva delle grazie, lui amava ripetere: “Fai la novena alla Madonna di Pompei”.
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La rosa
Si racconta che pose, all’attenzione della Vergine, anche la richiesta di uscire dall’esilio terreno, sopratutto quando le sofferenze fisiche erano diventati lancinanti.
Anni dopo, il 19 Settembre del 1968, Padre Pio contava i cinquant’anni dal giorno in cui aveva ricevuto le dolorosissime stimmate. In quell’occasione, gli offrirono un mazzo di rose e lui pensò si affidarne una ad un suo devoto, che stava per recarsi a Napoli, chiedendogli di portarla davanti all’immagine della Madonna del Rosario di Pompei.
Così, ringraziava la Madonna, per la grazia che stava per ricevere, da li a poco. Morì, infatti, dopo 4 giorni, il 23 Settembre del 1968, ottenendo, l’uscita dall’esilio terreno.
Fatima e la guarigione
Impressionante quello che accadde tra Padre Pio e la Madonna di Fatima nel 1959. Il santo era molto devoto alla Madonnina e quando la statua pellegrina originaria arrivò a San Giovanni Rotondo, ci fu una guarigione miracolosa del frate (Aleteia, 26 gennaio 2018).
Padre Pio, infatti, era malato, e chiese di baciare la statua. I frati piegarono verso di lui la statua della Madonnina perché il santo cappuccino non ce la faceva ad alzare troppo la testa: fu così che riuscì a baciare la Madonna.
Il frate, poi, voleva anche assistere alla partenza della Madonnina e venne condotto dai frati ad una finestra del santuario. “Madonna mia – disse – sei venuta in Italia e mi hai trovato malato. Ora te ne vai e mi lasci”. A quel punto si voltò verso i frati e disse: “Ma io mi sento bene!”. Nei giorni seguenti lo visitò un chirurgo proveniente da Roma che confermò: “E’ perfettamente guarito”.
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Il mal di testa
Un giorno un frate disse a Padre Pio: “cosa fare per essere santo?”. E lui: «Ti spunteranno le ali… se sarai devoto alla Madonna».
In un’occasione il frate entrò in conflitto con Maria. L’episodio lo raccontò a Padre Agostino, che gli chiedeva in modo pressante grazie alla Madonna: «Chiedigliele per obbedienza». «Agostino – replicò San Pio – non mi chiedere di dirlo per obbedienza, la Madonna non vuole che si violi il velo del sacro, e quando l’ho fatto, l’ultima volta, mi è venuto il mal di testa per tre mesi!».
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L’abiezione di Maria
La visione mariana del cappuccino era molto profonda: «Guardiamo l’abiezione di Maria», ripeteva. Questo il concetto: la Madonna si fa straccio, umile, piccola per ospitare Gesù nel suo grembo. Il metodo di Maria per portarci a Cristo è farci piccoli, e questo lo incontriamo nel sacramento della confessione. Dio usa la Misericordia quando vede che la Madonna sta per lavare i nostri stracci; allo stesso modo facciamo noi quando ci “rimpiccioliamo” e chiediamo perdono al Signore per i peccati e ci prostriamo nei suoi confronti.
Questo spiega anche la grande importanza della confessione per Padre Pio, che, non a caso, trascorreva ore ed ore ad ascoltare i fedeli.
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