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Chiara ha molte difficoltà, è vero. Ma questo bambino…

YOUNG GIRL ALONE

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Paola Bonzi - pubblicato il 09/11/18

Un'altra storia di nascosto coraggio, di ascolto vero e di accoglienza della vita. A partire da quella della donna! E' lei che Paola Bonzi accoglie, comprende, rispetta e con delicata determinazione in lei cerca di riaccendere il desiderio di accogliere un figlio, anche quando gli ostacoli sono tanti.

Stavo scrivendo appunti e impegni sull’agenda, cercando di non dimenticare nessuna cosa importante.
Sento però un pianto di bimba e, come sempre, quando sento la voce dei bambini, mi prende un grande desiderio di andare da loro.
E’ come se mi chiamassero!
Angelica era nella nostra salettina d’attesa insieme alla sua mamma ed evidentemente stava facendo un piccolo capriccio.
Mi avvicino e so dalla signora che è in attesa di un colloquio con noi e immediatamente mi propongo per ascoltarla.
Andiamo insieme nella mia stanza, da trentanni la storica stanza dei colloqui, mi presento e invito la signora a fare altrettanto.
“Che cosa devo dire? Non lo so, mi hanno detto di venire qui e io sono arrivata. Sono a 9 settimane di gravidanza.”
Così ha inizio la nostra relazione.
Chiara ha 36 anni, oltre ad Angelica di 2 anni ha un’altra bambina, che frequenta la prima elementare, Federica, ben inserita nel gruppo dei compagni.
Ma questo bambino....”


PREGNANT WOMAN

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Capisco così che Chiara è molto indecisa sulla prosecuzione della sua gravidanza e non è solo una questione di soldi.
Non ha voglia di vivere un’altra maternità con tutto ciò che questa comporta; sembra un po’ stanca e certamente demotivata.
Le chiedo allora del papà di queste bimbe; suo marito Elio lavora come muratore per circa 1.200 euro e abitano tutti e quattro in un’unica stanza per il prezzo improponibile di 450 euro mensili.
“Forse non avrei neanche il posto per un altro lettino, visto che stiamo così stretti e le bambine non sanno dove giocare.”
Come far nascere dentro di lei il desiderio di accogliere anche questo nuovo bambino?
Non sono la persona che banalizza le fatiche dell’essere madre, ma quel piccolo bimbo….
“Sento in lei un cuore grande, che può provare affetto anche per questa creatura che arriva non desiderata! Guardiamo bene nel suo animo, perché io sono sicura della sua capacità di amare.”
Mi guarda commossa:
“Tutto sommato potrei farlo nascere questo bambino, che però deve essere l’ultimo e possibilmente anche maschio, per la felicità di mio marito.”
Sorrido, e anche lei ha una specie di brillìo negli occhi. Tanti auguri Chiara, ce la farai!




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