Il diario è una riflessione intima tra sé e sé; un diario di preghiere è un’occasione di aprirci alla relazione con Dio, permettendo alla nostra giornata di ospitare la Sua voce
Dopo numerose richieste ho deciso di scrivere questo post riguardo il Prayer Journal, spiegando in breve di cosa si tratta, a cosa serve e come iniziare.
Online si trovano molte informazioni ma sono prevalentemente in inglese per cui eccomi qui a spiegarvi tutto.
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Alcune di voi hanno visto nel mio profilo un semplice diario a righe (quello che vedete nelle foto di questo post), dove a piè pagina sono presenti dei versetti della Bibbia in inglese.
Ecco, quello è ciò che utilizzo io come prayer journal anche se purtroppo si trova solo in inglese ma è un buon allenamento cosi che ogni volta che scrivo, leggo il versetto e sotto scrivo la tradizione.
Che cosa è il “Prayer Journal”?
E’ un semplice diario di preghiera dove poter annotare moltissime cose in modo da tenere traccia della nostra spiritualità nella vita quotidiana.
E’ un modo per scrivere nero (o colorato) su bianco tutto ciò che è la nostra relazione con Dio e con gli altri nella fede ed è anche un modo per vedere eventuali progressi e cambiamenti che avvengono in noi nel corso degli anni.
A cosa serve?
Serve per moltissime cose e ora ecco un piccolo elenco per poter avere un’idea generale:
– Annotare preghiere che utilizziamo regolarmente o preghiere nuove.
– Annotare frasi di Santi che ci toccano o che ci colpiscono per poi poterle meditare successivamente.
– Annotare richieste di preghiera di altre persone cosi che non ci scordiamo, soprattutto se abbiamo numerosi impegni e allo stesso tempo molte persone per cui pregare.
– Annotare meditazioni di salmi o passi Biblici.
– Annotare riflessioni personali riguardo eventi o qualsiasi cosa riguardi la nostra fede.
– Annotare anche le proprie preoccupazioni, ciò che ci fa stare male o ci rende tristi affidandolo al Signore.
-Annotare tutto ciò che ci passa per la testa come se stessimo scrivendo a Dio.
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Come iniziare?
Spesso l’idea ci elettrizza e ci piace talmente tanto che non iniziamo nemmeno.
Perché?
Perché vorremmo fare tutto alla perfezione, perché non sappiamo se ciò che vogliamo scrivere è giusto o sbagliato, perché abbiamo paura di scrivere ciò che sentiamo, perché abbiamo paura che qualcuno lo possa leggere, perché ci sentiamo ridicoli…
Sono tutti pensieri normali, leciti e soprattutto umani.
Ho scoperto questo tipo di diario molti anni fa, ma ho sempre appuntato tutto su fogli proprio per questa paura di sbagliare.
Beh, ci sono passata in prima persona da ognuna di queste affermazioni e anche ora spesso mi blocco.
Da quando ho acquistato questo diario ho iniziato a scrivere le prime tre preghiere dopo 4 mesi, per poi bloccarmi e riprendere dopo altri 9 mesi.
Proprio poco tempo fa ho riaperto il diario grazie al mio padre spirituale che mi ha consigliato di iniziare quando faccio le lodi al mattino. (un pò come la Lectio Divina)
Mi devo soffermare su un salmo, oppure sulla lettura breve e scrivere cosa mi trasmette meditandolo.
Alcune volte riscrivo solo un versetto, altre volte invece una mia riflessione.
Ecco, questo potrebbe essere un buon inizio, poi vedrete che piano piano arriverà da sola l’ispirazione e per questo vi consiglio sempre di pregare lo Spirito Santo prima di dedicarvi a questa attività.
In una piccola parte funziona come il “Bible Journalig” di cui vi ho parlato in un precedente articolo.
Cosa utilizzare?
Potete utilizzare tutto ciò che volete, da un semplicissimo quaderno a righe o quadretti, ad un quaderno ad anelli dove potete anche mettere dei divisori per argomenti, cosa che vi sconsiglio; se in questo modo è più ordinato, di contro posso dire che è meno spontaneo.
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Un’idea potrebbe essere lo scrivere a parte le richieste di preghiera delle altre persone potete aggiungere dei post-it all’interno della copertina magari con colori diversi in base al tipo di richiesta.
Se avete una richiesta molto importante per una persona terminale o in pericolo di vita, oppure se per qualcosa di più “leggero”, (non che esistano richieste di serie A o di serie B ma è per una questione visiva) scatta nel nostro cervello il campanello del “ah, caspita, lei ne ha proprio bisogno, oggi ho poco tempo per cui lo dedico a pregare per lei, mentre per questa spero di farcela più tardi o stasera”. (spero di essermi spiegata al meglio, questo è un metodo che ho provato ad utilizzare dopo vari tentativi)
Nel mio caso, ho acquistato un diario apposito su Amazon (ai tempi era super scontato a circa 12€), è un diario normalissimo ma con copertina in finta pelle e un versetto biblico per ogni pagina.
Mi rendo conto che acquistare dei veri e propri prayer journal è decisamente dispendioso poiché costano molto, ed in realtà un semplice quaderno può avere la stessa funzione, solo che dovrete gestire voi cosa scrivere, per cui non vi metto link di acquisti perché non lo ritengo opportuno.
Una cosa che ci tengo a dire, non utilizzate applicazioni per smartphone, è una cosa completamente diversa, si perde il contatto con la realtà rischiando di scrivere una lista della spesa anziché un diario di preghiera.
Scrivere con le proprie mani magari utilizzando colori diversi in base a come ci sentiamo o a cosa vogliamo scrivere, sottolineare, aggiungere appunti, anche adesivi per enfatizzare un concetto…tutto questo è molto importante e una sterile applicazione toglie l’intimità che invece la carta crea.
Qui trovate una base in inglese
Qui altri stampabili
Inoltre vi consiglio un libro molto interessante di Flannery O’Connor che si intitola proprio “Diario di preghiera” dove trovate un suo prayer journal degli anni ’40, un vero e proprio colloquio silenzioso con Dio.
Un abbraccio
Cristina.