L’allora vescovo di Buenos Aires aveva notato che c’era qualcosa di mistico nell’atmosfera di Lujan: era un luogo dove avvenivano conversioni straordinarie
Nel santuario mariano di Lujan, in Argentina si venera una piccola immagine della Madonna che però ha un grande mantello. E’ una statua della Vergine molto tenera, che dà l’idea di protezione e aiuto. Ad essa si rivolgono sopratutto i fedeli che vi giungono in pellegrinaggio per espiare i propri peccati e ritrovare il feeling perduto con Dio.
Il futuro Papa Francesco, da vescovo di Buenos Aires, era solito venire a Lujan in pellegrinaggio, insieme ai fedeli e restare parte del weekend a santuario per confessare le tante persone che vi giungono.
I miracoli di Lujan
Bergoglio racconta questo episodio, molto importante per la sua devozione alla Madonna, a Padre Alexandre Awi Mello, autore del libro “E’ mia madre – Incontri con Maria” (Città Nuova).
Francesco nella conversazione con Padre Mello, gli espone alcune delle sue esperienze personali vissute a Luján, che spiegano perché questo luogo mariano possiede un misticismo profondo.
«Mi dedicai sempre di più ai pellegrinaggi e scoprii cosa sono i miracoli della Madonna, cosa fa la Madonna». Invece di descrivere miracoli fisici, guarigioni straordinarie, il primo tipo di miracolo che Bergoglio evidenzia è quello spirituale, cioè le conversioni: «Lei scuote le coscienze Occhio! In senso buono, però, cioè è la madre che ti sistema le cose».
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60 chilometri a piedi
La presenza materna di Maria, sperimentata dai fedeli nel santuario, li porta a un profondo esame di coscienza che li aiuta a mettere un po’ di “ordine” nelle proprie vite. Bergoglio porta alcuni esempi che permettono di capire meglio la sua teoria. E parla, quindi, delle sue esperienze con le confessioni a Luján.
Dopo aver percorso quei 60 chilometri a piedi con i suoi fedeli fino al santuario, monsignor Jorge Bergoglio si occupava di ascoltare i fedeli bisognosi dell’esperienza del perdono e della riconciliazione con Dio, con il prossimo e con sé stessi.
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Le confessioni notturne di Bergoglio
Tutti i santuari, secondo il Codice di diritto canonico, fa notare Padre Mello, sono di fatto luoghi dove si devono offrire più in abbondanza i mezzi di salvezza, specialmente i sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia (cf. can. 1234 § 1).
A Luján la situazione non era diversa e il futuro pontefice, insieme a decine di altri sacerdoti, durante il pellegrinaggio si occupava, instancabilmente, di questo prezioso ministero:
«Restavo a confessare. Normalmente mi sedevo dalle sei del pomeriggio del sabato fino alle dieci di sera. Dieci, dieci e un quarto. Poi andavo a mangiare un panino e dormivo fino all’una di notte. All’una e mezza circa tornavo e restavo fino alle sei passate, perché poi alle sette c’era la Messa. Quindi, coprivo il turno di tutta la notte…».
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“A destra…”
Papa Francesco evidenzia un aspetto fondamentale delle confessioni. «Quando si entra in basilica, la gente entra a sinistra, vede la Madonna ed esce a destra. Ho confessato sia a sinistra che a destra».
Mentre i fedeli fanno la fila per passare davanti all’immagine di Nostra Signore di Luján, che si trova sopra l’altare maggiore della basilica, dunque, i sacerdoti restano a disposizione dei fedeli dentro alla basilica, sia nel lato destro che in quello sinistro della navata centrale, sia sui banchi che nei confessionali.
Bergoglio ricorda che, quando confessava sul lato sinistro della basilica, nelle confessioni normalmente non appariva nessuna cosa strana, erano confessioni normali. «Ma a destra…».
“I pesci grossi”
A destra avveniva qualcosa di veramente speciale. «A destra appaiono le balene, i pesci più grossi…». Il Santo Padre si riferisce ai grandi peccati esposti lì con umiltà e con il sincero desiderio di chiedere il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa. Si può trattare di persone che non si confessano da tanti anni, che hanno alle spalle peccati grossi che fino a quel momento non hanno osato manifestare apertamente e che hanno avvertito che era giunto il momento di rimettere in “ordine” la propria vita davanti a Dio e alla propria coscienza.
“Ho un problema enorme…”
Bergoglio racconta, non a caso, questo episodio:
In fila c’era un giovane, sui 22 o 23 anni, alto, con gli orecchini, i capelli lunghi sciolti. Sembrava un operaio. Si è avvicinato e mi ha detto: «Ho un problema enorme». Non mi ha detto nient’altro. «Ho un problema enorme. Ne ho parlato a mia mamma. Un giorno non ce la facevo più e gliel’ho raccontato. Lei fa lavori domestici in varie case ed è una mamma single. Ne ho parlato con mia mamma e le ho chiesto cosa dovessi fare. Lei mi ha risposto: “Va’ a Luján e la Madonna te lo dirà”. E sono venuto a piedi». Allora gli ho chiesto: «L’hai vista?» e il giovane mi ha risposto: «Sì. E credo che devo fare questo, questo e questo» – racconta Bergoglio senza rivelare, naturalmente, il contenuto della conversazione – Allora ho riso e gli ho detto: «Va bene, allora. Credo di essere di troppo». E il giovane mi ha risposto: «Direi proprio di sì».
L’allora vescovo di Buenos Aires potrebbe riportare centinaia di episodi come questo, accaduti a Lujan. Tali conversioni sono frutto dell’azione di Maria come madre: «Bisogna dire che le esperienze delle confessioni a Luján sono bellissime ed è lì che vedo la Madre». Per il Papa è evidente: quella è l’azione educativa della Madre che ama, si prende cura e corregge. Chiunque.
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