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4 presunti miracoli eucaristici compiuti dagli angeli in Italia

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 07/09/18
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In diversi casi si tratterebbe delle cosiddette “Comunioni al volo”

Quando si parla di miracolo eucaristico si pensa subito ad un’ostia sanguinante. Ma ce ne sono di diversi tipi. E possono riguardare anche prodigi dell’Eucaristia avvenuti in presenza di angeli.

In “Gli angeli e la santa eucaristia” (Edizioni Segno), lo studioso don Marcello Stanzione – parroco dell’Abbazia di Santa Maria Nova a Campagna (SA) – evidenzia che ci sarebbero almeno quattro miracoli eucaristici – avvenuti in Italia – che hanno visto protagonisti alcuni santi e beati, insieme a degli angeli.

1) San Gerardo Maiella

Nel 1735 San Gerardo aveva nove anni. La domenica e nelle altre festività andava a Messa con i suoi genitori, Domenico e Benedetta Galella.

Ogni domenica chiedeva di fare la Comunione, ma avendo solo 9 anni avrebbe dovuto attendere altre 3 anni prima di poter accedere al Sacramento. Eppure Gerardo insisteva: “Io amo Gesù Eucaristia, ciò che conta è il cuore sincero, non l’età”. Ma il celebrante rimaneva sempre inflessibile.

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“Va via, disturbi”

Una domenica in cui il celebrante, forse non di buon umore, vide il piccolo Gerardo ai piedi dell’altare, gli gridò: “Va via, disturbi!”.

Gerardo, mortificato, tornò indietro, piangendo. Pianse fino a casa e non smetteva di chiedere a Gesù, che più volte gli si era mostrato sotto le sembianze di Bambino, offrendogli saporiti pani celesti, di esaudire il suo desiderio.



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L’apparizione di San Michele

La notte di quella stessa domenica, mentre Gerardino si preparava ad andare a letto, ecco che, in un bagliore di luce, gli apparve l’arcangelo san Michele in sembianze umane. Aveva in mano una pisside, prese l’Ostia magna e la depose sulla lingua di Gerardo.

Il parroco, certamente non di buon umore, venuto a conoscenza della Comunione angelica, non aspettò più i 12 anni, visto che oramai l’aveva fatta, per cui, ogni domenica gli somministrava Gesù Eucaristia.

 

2) Beata Imelda Lambertini

A nove anni i genitori, benestanti, mandarono la beata Imelda Lambertini di Bologna studiare dalle Suore domenicane di Val di Pietra in Bologna. Imelda iniziò a chiedere al cappellano delle Suore il permesso di ricevere la Santa Comunione. Ma egli la negò perché doveva aspettare i 14 anni di età.

Blessed Imelda Lambertini

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<strong>Beata Imelda Lambertini (1322-1333)</strong>Il corpo di questa beata, morta ad appena 11 anni, è ritenuto da molti incorrotto.

La Comunione sfugge dalle mani

Il 12 maggio 1333, Vigilia dell’Ascensione. Imelda si reca alla Santa Messa, come di consueto. Al momento della Comunione si presenta ai piedi dell’altare. Il celebrante, non appena la vide, le fece segno di andarsene, ma la Lambertini non si mosse.

Il Cappellano scende i gradini dell’altare per distribuire la Comunione. La prima Ostia che prende tra le dita gli sfugge, vola in alto, ondeggiando come una farfalla, diventa luminosa e, spostandosi, si ferma al di sopra del capo di Imelda, appena dodicenne.



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Dopo l’ostia, la salita in cielo

Il celebrante, turbato, considera tale prodigiosa manifestazione, segno della volontà del Signore. Si avvicina ad Imelda, avvolta dalla luce del Corpo eucaristico, richiama Gesù eucaristico a tornare Ostia normale. Discesa l’ostia sulla patena, egli la depose sulla lingua di Imelda, che l’attendeva spasmodicamente. Non appena riceve la Comunione, Imelda muore.

Il ruolo degli angeli

Quale il ruolo degli angeli in quella “manifestazione”? L’Ostia, da se stessa, non volò via dalle dita del celebrante, benché sotto le apparenze essa contenesse il Santissimo Corpo di Cristo glorificato, ma furono gli Angeli a toglierla dalle dita del sacerdote, la sollevarono in alto e col concorso dello Spirito Santo si glorificarono le specie, che divennero luminose. Gli Angeli, poi, la portarono al di sopra del capo della piccola Imelda.


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3) Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe

Il terzo prodigio riguarda Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe ed ha luogo a Napoli. Negli ultimi anni della sua vita, la religiosa riceveva la Santa Comunione al volo. Al celebrante sfuggiva l’Ostia dalle dita. Questa s’illuminava e lentamente andava ad adagiarsi sulla lingua di suor Francesca.

Santa Maria Francesca Cinque Piaghe

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Il celebrante e gli spiriti angelici

Anche in questa manifestazione c’è l’intervento degli Angeli. Si potrebbe supporre che il celebrante non nutrisse grande stima sulla misticità di suor Francesca, per cui non era ritenuto degno di deporre il Santissimo Corpo di Cristo sulla lingua della mistica con le proprie mani. Gli Angeli gli toglievano l’Ostia, che si glorificava nelle loro mani spirituali, e la deponevano sulla lingua di Suor Maria.



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4) Santa Lucia Filippini

Il quarto episodio eucaristico riguarda santa Lucia Filippini a Montefiascone (Viterbo). Un giorno dell’anno 1730, Lucia si recò ad assistere alla Santa Messa nella chiesa dei padri Francescani. Quella mattina, però, il Padre sacerdote non celebrò sull’altare maggiore, ma in un altare laterale in cui era conservato il Santissimo Sacramento. Egli non chiese ai partecipanti chi volesse ricevere la Santa Comunione. Lucia non sapeva che il tabernacolo fosse vuoto e, al momento della Comunione, si presentò ai piedi dell’altare.

Lucia filippini

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Le due frazioni di pane

Il sacerdote spezzò la frazione di pane per immergerla nel vino consacrato quando si accorse che la frazione di pane non era più tra le sue dita. Non era caduta nel calice, la cercò sulla tovaglia, sopra il corporale, e perfino sul pavimento: niente. Ne dovette spezzare un’altra.

A suor Lucia viene il desiderio di ricevere il Corpo di Cristo e, come mistica vera, non poteva.


Seraphim
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Sulla lingua di Lucia

Non appena fu terminata la Messa, il frate sacerdote, preoccupato per la frazione di pane perduta, la cercava ancora. Allora Suor Lucia gli si avvicinò e lo rassicurò: la frazione di pane era volata dietro le sue spalle per adagiarsi sulla lingua di Lucia.

Cosa accadde? Gli Angeli vi provvidero. Mentre il celebrante spezzava la frazione di Pane, un Angelo gliela tolse dalle dita e, glorificata, la depose sulla lingua della Filippini. noi esseri terreni, questo Prodigio eucaristico lo cataloghiamo come “Comunione al volo”.