Lo scatto condiviso da una sua collega sui social è diventato in poco tempo virale e le ha fatto guadagnare, oltre a tanto affetto, una promozione sul lavoro Ci sono gesti che lasciano senza parole e ci commuovono, sono semplici, piccoli, ma grandissimi per la loro umanità e tenerezza. La poliziotta argentina Celeste Ayala è stata immortalata dalla sua collega mentre allattava un bambino di sei mesi nei corridoi dell’ospedale Sor María Ludovica di Buenos Aires durante il suo turno di guardia.
Cele Ayala | Facebook | Fair Use
Il piccolo, ultimo di sei figli di una donna arrestata, piangeva disperato e allora la poliziotta non ha esitato a soccorrerlo, lo ha preso in braccio e lo ha allattato , proprio come avrebbe fatto con sua figlia. Infatti Celeste è diventata da poco mamma di una bimba.
Leggi anche: Lettera alle donne che allattano Le parole della collega La collega autrice della foto ha sottolineato che, mentre il personale aveva definito il bambino “sporco” , la sua collega senza badarci minimamente si era scoperta il seno per nutrirlo e prendersene cura.
“Voglio rendere pubblico questo grande gesto d’amore che hai fatto oggi con quel bambino, senza conoscerlo non hai esitato e per un attimo hai agito come se fossi sua madre, senza curarti della sporcizia e dell’odore come facevano invece i professionisti dell’ospedale. Cose del genere non si vedono tutti i giorni” (Repubblica.it ).
Il commento (pieno d’amore) della poliziotta “Ho notato che era affamato, si stava mettendo la mano in bocca, quindi ho chiesto di poterlo abbracciare e allattarlo al seno. Mi ha spezzato l’anima vederlo così” (Ibidem ) La promozione e i complimenti del capo della Polizia Il gesto di Alaya ha commosso tutti, e il capo della Polizia di Buenos Aires Cristian Ritondo ha deciso di offrirle una promozione:
“Volevamo ringraziarti di persona per questo gesto di amore spontaneo che è riuscito a calmare il pianto della bambina” (Ibidem )
La potenza delle donne sta nella loro capacità prendersi cura degli altri e il gesto di questa poliziotta ne è la chiara dimostrazione.