I versetti biblici sono dei veri sostegni che guidano il credente nella sua vita personale, giorno per giorno. Per accompagnarvi nel periodo estivo, Aleteia ne ha scelti un centinaio, suddivisi in dieci pannelli, da memorizzare come delle piccole frasi-chiave per preparare bene il rientro dalle ferie. Oggi il perdono.
I segreti di una vita cristiana realizzata risiedono nella Parola di Dio. Niente di meglio, in questa pausa estiva, che leggere, pregare o meditare versetti biblici per ripensare alle promesse di Dio, alla vera Verità, in rapporto alla vita, in rapporto alla natura umana. Alcune piccole frasi-chiave da memorizzare a seconda delle circostanze saranno un buon mezzo per non lasciare che i brutti pensieri prendano il sopravvento.
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Domandare e dare il perdono, una cosa che spesso non è automatica. E invece il cristiano «deve essere aperto al perdono e sempre deve perdonare», ci raccomanda puntualmente Papa Francesco. Il perdono – dice il Pontefice – non è un’opzione ma una necessità, che «non nega i torti subiti ma riconosce che l’essere umano, creato a immagine di Dio, è sempre più grande del male che commette». Il perdono è «l’essenza dell’amore che sa comprendere l’errore e apporvi un rimedio», ha pure scritto su Twitter.
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Gesù, Maestro del perdono
Per credere alla possibilità del perdono, bisogna credere in colui che è all’opera nel nostro perdonare ed essere disponibili alla sua azione. Gesù è il maestro assoluto del perdono. Domandando al Padre di perdonare ai due malfattori che gli stanno accanto al momento della crocifissione – «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23, 34) – ne è l’esempio supremo.
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Perdonare è una delle prime benedizioni ricevute da Dio, che in Cristo ha perdonato. Il cristiano è chiamato a fare altrettanto: «Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se qualcuno avesse qualcosa contro qualcun altro. Il Signore vi ha perdonati: fate lo stesso» (Col 3, 13).
Il perdono, obbligo del cristiano
Per aprirsi alla possibilità di perdonare, la parabola del Vangelo secondo Matteo – «Io ti ho perdonato tutto quel debito perché me ne hai pregato. Non dovevi anche tu avere pietà del tuo compagno come io ho avuto pietà di te?» (Mt 18, 32-33) – invita il cristiano a sentirsi interpellato in merito.
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La relazione tra il perdono che si domanda a Dio e quello che si deve accordare ai fratelli è così netta che Cristo l’ha iscritta nella preghiera del Padre Nostro: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6, 12).
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Nel medesimo Vangelo Gesù risponde molto chiaramente a Pietro, il quale trova che quello di “sette volte” sia un limite ragionevole alla reiterazione del perdono: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette» (Mt 18, 22).
E se non si perdona?
Perdonare, come dice il Papa, non è un’opzione. Per riuscirci facciamo nostra la promessa e gli avvertimenti del Signore, come quelli riportati nei Vangeli secondo Matteo e secondo Luca:
Se perdonate agli uomini le loro colpe, il vostro Padre celeste vi perdonerà anch’egli. Se non perdonate agli uomini, neanche il vostro Padre vi perdonerà le vostre colpe.
Mt 18, 14-15
Badate a voi stessi. Se tuo fratello ha commesso un peccato, rimproveralo vivamente e, se si pente, perdonalo. Anche se sette volte al giorno peccasse contro di te e sette volte di seguito venisse a dirti “Mi pento”, tu gli perdonerai.
Lc 17, 3-4
Domandare o dare? Un’unica azione
Che si tratti dei popoli vittime di ingiustizie, delle vittime di abusi sessuali, dei poveri… il Papa domanda spesso perdono per degli atti in cui i cristiani hanno la loro parte di responsabilità. Domandare perdono, come perdonare, richiede coraggio. Non è un optional. Si comincia col presentare al Signore le nostre scuse al Signore, come Saul a Samuele nell’Antico Testamento:
Ora ti prego, rimetti il mio peccato, torna con me mentre mi prostro al Signore.
1Sam 15, 25
Poi ci si mette nell’attitudine descritta nel libro di Geremia:
Sì, mi pento dopo essere tornato; dopo aver riconosciuto chi sono, mi batto il petto. Arrossisco e sono confuso, perché porto su di me l’onta della mia giovinezza.
Ger 31, 19
Ma chi conosce tutti i propri errori? Nel dubbio, chiedete continuamente al Signore: «Purificami dalle colpe che non vedo» (Sal 18, 13). Dio promette di cancellare tutto – «Sono io, sì, sono io che cancello i tuoi crimini per riguardo a me stesso; dei tuoi peccati non mi ricorderò» (Is 43, 25) – e forse non mantiene le sue promesse?
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Qualcuno rifiuta di perdonarvi? Una persona che rifiuta il perdono fa soprattutto del male a sé stessa. Bisogna accettare un tale rifiuto perché «un fratello offeso si barrica più di una fortezza» (Prov 18, 19). La cosa migliore da fare è di evitare le offese a cascata e di pregare il Signore dell’impossibile.
Il perdono e l’amore sono indissociabili
«Colui a cui si perdona poco ama poco», dice Gesù nel Vangelo secondo Luca (Lc 7, 47). Dare il perdono è un atto di amore da cui tutti guadagnano. Chi lo dà perché tira una linea e sfiora l’amore incondizionato, entra in compassione, si sente in pace. Chi lo riceve perché può «sperimentare la gioia, la pace e la libertà interiori per aprirsi alla possibilità di perdonare a sua volta», ha spiegato Papa Francesco:
Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato.
Sal 31, 1
Così c’è più gioia in cielo per un solo peccatore che si converte che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
Lc 15, 7
Ecco una preghiera per imparare a perdonare e a chiedere perdono: «Signore Gesù, con questa preghiera mi affido a te», di Maïsa Castro, che col marito Régis fa parte del Rinnovamento Carismatico Cattolico Brasiliano fin dal 1977:
Signore Gesù, con questa preghiera mi rimetto a te. Ho fiducia nella tua parola e ti apro il mio cuore tutto intero. Riconoscendo i miei peccati, imploro il tuo perdono per ciascuno di essi. Ecco la mia vita, dal giorno della mia nascita fino ad oggi. All’interno vi si trovano tutti i miei errori, i fallimenti, le angosce, le sofferenze e tutta la mia ignoranza della tua Parola. Signore Gesù, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me che sono peccatore. Vieni in mio soccorso. Perdona i miei peccati, quelli che conosco e quelli che ignoro.
Liberami da ogni vizio e da ogni male. Alla tua presenza voglio perdonare tutte le persone che mi hanno offeso, dato pena o arrecato danno. Come io domando a te di perdonare i miei peccati, contando sulla tua grazia, così accordo loro il mio perdono e li rimetto a te, facendo appello alla tua misericordia infinita per ciascuno di noi. E adesso, Gesù, vieni in me: ti ricevo come maestro e Signore.
Vieni a vivere in me, donami la grazia di vivere intensamente la tua parola in ogni circostanza, giorno dopo giorno. Inondami del tuo Spirito. Vieni a vivere in me, Gesù, e impediscimi di allontanarmi da te. Di tutto cuore professo la fede del mio battesimo, certo che la grazia accorta da Dio nella tua Persona, per il potere dello Spirito Santo, mi apporterà guarigione e sostegno, e mi guiderà in questa nuova tappa che oggi comincio al tuo fianco. Amen. Perdonami.
[Traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]