L'enorme potere della nostra libertà non è da prendere alla leggera, ed è qualcosa che dovrebbe anche incuterci timore
L’inferno è una dura realtà dell’esistenza umana, contro la quale Papa Francesco ha messo in guardia, che i santi hanno visto in terribili visioni e che le apparizioni del XX secolo hanno sottolineato.
Cosa più importante, Gesù ha messo in guardia nei Vangeli contro l’inferno.
Alla fin fine, la fede dev’essere motivata dall’amore, non dalla paura, ma Gesù ha pensato che sarebbe stato di aiuto offrire vari esempi di dannazione, e ho scoperto personalmente che è molto utile tenerli a mente.
Dopo tutto, come ha detto San Giovanni Paolo II, l’inferno è la salvaguardia della coscienza umana.
Il Catechismo promulgato da Papa Wojtyła nel 1995 spiega l’esistenza dell’inferno descrivendo il peccato mortale, che “provoca l’esclusione dal regno di Cristo e la morte eterna”; “infatti la nostra libertà ha il potere di fare scelte definitive, irreversibili”.
Ma quali sono le scelte che secondo i Vangeli portano all’inferno?
In primo luogo, la decisione di non servire i bisognosi.
In Matteo 25, Gesù presenta la sua grande parabola del giudizio universale, in cui il re separa l’umanità in due gruppi. Accogliendo quelli alla sua destra dice: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”.
Poi, a quelli alla sua sinistra che non hanno fatto niente di tutto questo dice: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli”.
La sua ragione? “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”; “ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”.