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Javier Fiz Pérez - pubblicato il 30/05/18

La capacità interculturale, oggi più necessaria che mai

In un mondo che cambia costantemente e a una velocità sempre superiore, in cui la tecnologia ha messo tutti noi in contatto con gli altri, indipendentemente da lingua, razza o origine geopolitica, sarà sempre necessaria la continua riflessione sulle grandi opportunità che ci offre la diversità di culture per la crescita nella vita personale e professionale.

Quando l’essere umano è al centro delle riflessioni, la crescita è etica e sostenibile.

La cultura è una programmazione collettiva nella mente delle persone che distingue i membri di un gruppo o di una categoria da quelli di un’altra, e va al di là della razza o del Paese in cui si nasce.

Al giorno d’oggi bisogna sviluppare una serie di capacità per avere una carriera internazionale. L’intelligenza culturale è uno strumento molto utile per spiccare nel mondo professionale globale.

Cross Cultural Management Challenges e Cross Cultural Intelligence sono due capacità necessarie nel contesto lavorativo attuale. Vediamo di cosa si tratta.

La teoria dell’intelligenza culturale

L’importanza delle capacità interculturali è innegabile, perché la comunicazione mondiale non si limita più a certe industrie e agli alti funzionari. Anche se le differenze culturali superficiali possono scomparire con la globalizzazione, i valori sociali soggiacenti si mantengono.

Quando ci sono affari a livello internazionale, le capacità culturali sono fondamentali per avere successo. Le abilità pratiche – la capacità di analizzare i malintesi e di correggerli, e anche di poterli evitare fin dall’inizio – sono le più difficili da acquisire nell’apprendimento multiculturale.

Fattori umani che aiutano a identificare le caratteristiche culturali

Per identificare gli standard culturali di ogni gruppo, Hofstede ha sviluppato il cosiddetto Modello delle 5 dimensioni, assai utile nella comunicazione interculturale.

Queste cinque dimensioni servono per studiare e comprendere ciascuna cultura a livello mondiale, per poter capire meglio i tratti culturali che predominano nelle varie zone del mondo e adattarvisi.

Il successo della comunicazione interculturale dipenderà dal nostro grado di comprensione e accettazione dell’altra cultura, e dalla conoscenza dei propri tratti culturali che possono risultare attraenti per l’altra cultura.

Ecco le cinque dimensioni sottolineate da Hofstede:

1. Distanza dal potere

Il grado in cui c’è più disuguaglianza, in cui ci sono più livelli gerarchici, è anche il grado in cui i membri di una società accettano che il potere venga distribuito in modo diseguale. I Paesi con elevata distanza dal potere sono in genere più violenti. Il contrario riflette la prospettiva per cui la gente deve avere uguali diritti.

2. Individualismo-Collettivismo

Individualismo: Le persone fanno molta attenzione a sé. Nelle culture individualiste ci si identifica in primo luogo con se stessi, e il compito educativo è proprio incontrare se stessi e sostenersi con le proprie gambe, senza dipendere dal gruppo di appartenenza.

Collettivismo: Le persone appartengono a gruppi, clan, organizzazioni, famiglie, ecc., che hanno il controllo su di loro e a cui devono lealtà. In primo luogo si prova lealtà e ci si identifica con il gruppo, poi con se stessi.

L’individualismo è contrastato dal collettivismo e si riferisce al grado in cui la gente spera di fare da sola o in alternativa di agire principalmente come membro di un gruppo o di un’organizzazione. Gli Stati Uniti sono la società più individualista.

3. Mascolinità-Femminilità

Questo fattore indica se in una determinata cultura ci sono molte differenze nel modo in cui bisogna comportarsi in base al sesso.

4. Evitare l’incertezza

Ha a che vedere con il modo in cui si affronta l’incertezza del futuro. Molte persone si trovano a proprio agio in situazioni sconosciute, ad esempio quando vanno in altri Paesi, mentre altre non si sentono a proprio agio quando non conoscono la situazione in cui si trovano.

Questa dimensione segna il grado in cui le persone si sentono minacciate dall’incertezza e cercano di evitarla.

5. Orientamento a lungo termine

Si intende il grado in cui una cultura si orienta a breve o a lungo termine e si riferisce all’importanza che si dà in una cultura alla pianificazione della vita a lungo termine rispetto alle preoccupazioni immediate.

Le culture con un punteggio alto promuovono la visione a lungo termine per ottenere ricompense future, risparmiare, resistere e adattarsi alle circostanze mutevoli. Le culture con un punteggio basso promuovono ciò che è collegato al passato e al presente, l’orgoglio nazionale e il rispetto della tradizione.

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