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Perché dobbiamo fare il segno della croce nei momenti di pericolo?

POPE FRANCIS AUDIENCE

Antoine Mekary | ALETEIA | I.MEDIA

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 20/04/18

Il Pontefice spiega il significato di questo gesto

Papa Francesco ha spiegato il potere dietro il segno della croce durante l’udienza generale del 18 aprile in Piazza San Pietro.

Il Pontefice ha insistito sul significato del gesto che i cristiani fanno in genere nei momenti di pericolo e per chiedere protezione contro il male. A suo avviso, ogni fedele cristiano deve saperlo fare per dimostrare che appartiene a Cristo.

“Fare il segno della croce quando ci svegliamo, prima dei pasti, davanti a un pericolo, a difesa contro il male, la sera prima di dormire, significa dire a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo, chi vogliamo essere”, ha affermato.

Battesimo

Rivolgendosi ai 17.000 fedeli presenti in Piazza San Pietro per ascoltare la sua catechesi, Francesco ha anche continuato i suoi insegnamenti sul Battesimo.

Spiegando i gesti e le parole della liturgia battesimale, il Papa ha chiesto che genitori e padrini insegnino ai bambini il significato del segno della croce, che per il Pontefice aiuta a “comprendere meglio questo dono, che è il Battesimo”.

Il Papa ha poi illustrato il rito del Battesimo e il momento che precede il segno della croce: “Se i catecumeni adulti manifestano in prima persona ciò che desiderano ricevere in dono dalla Chiesa, i bambini sono presentati dai genitori, con i padrini. Il dialogo con loro, permette ad essi di esprimere la volontà che i piccoli ricevano il Battesimo e alla Chiesa l’intenzione di celebrarlo. «Espressione di tutto questo è il segno di croce, che il celebrante e i genitori tracciano sulla fronte dei bambini». «Il segno della croce esprime il sigillo di Cristo su colui che sta per appartenergli e significa la grazia della redenzione che Cristo ci ha acquistata per mezzo della sua croce»”.

Francesco ha poi ricordato il compito che ha lasciato nell’udienza precedente, nella quale ha chiesto ai fedeli di controllare la data del proprio Battesimo, considerato una specie di “anniversario” nella vita spirituale.

Il nome del battezzando

“Nel rito di accoglienza, viene chiesto il nome del candidato, perché il nome indica l’identità di una persona”; “Dio chiama ciascuno per nome, amandoci singolarmente, nella concretezza della nostra storia. Il Battesimo accende la vocazione personale a vivere da cristiani, che si svilupperà in tutta la vita. E implica una risposta personale”; “la vita cristiana infatti è intessuta di una serie di chiamate e di risposte: Dio continua a pronunciare il nostro nome nel corso degli anni, facendo risuonare in mille modi la sua chiamata a diventare conformi al suo Figlio Gesù”.

Al termine dell’udienza, Francesco ha rivolto un altro appello a favore della vita del piccolo Alfie Evans, il bambino britannico che potrebbe essere staccato dalle apparecchiature che lo tengono in vita per decisione delle autorità.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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