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I 4 modi principali per sconfiggere le tentazioni del diavolo

CHRIST AND THE DEVIL
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Philip Kosloski - pubblicato il 27/03/18
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La vita spirituale è una battaglia. Ecco come combatterlaLa vita spirituale è una battaglia – non solo contro i nostri desideri egoisti, ma anche contro le forze spirituali maligne di questo mondo. San Giovanni Paolo II ha ricordato al mondo questa realtà quando ha visitato Monte Sant’Angelo nel 1987:

Questa lotta contro il demonio… è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti, il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche l’effetto dell’azione infestatrice ed oscura di Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo.

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Uno dei modi principali in cui Satana cerca di distruggere la nostra vita sono le tentazioni, che ci allontanano da Dio conducendoci su una strada oscura che porta alla distruzione.

La buona novella è che Dio ci ha dotati delle armi e dell’armatura necessarie a combattere le insidie del nemico. Dobbiamo tuttavia usarle per essere vittoriosi con Cristo nella battaglia contro il Maligno.

Ecco i quattro modi principali per sconfiggere le tentazioni del diavolo come descritte dalla Chiesa e da vari esorcisti.


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Praticare il discernimento nella preghiera

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2847) spiega che “lo Spirito Santo ci porta a discernere tra la prova, necessaria alla crescita dell’uomo interiore in vista di una ‘virtù provata’, e la tentazione, che conduce al peccato e alla morte. Dobbiamo anche distinguere tra ‘essere tentati’ e ‘consentire’ alla tentazione. Infine, il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è ‘buono, gradito agli occhi e desiderabile’ (Gn 3,6), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte. ‘Dio non vuole costringere al bene: vuole persone libere […]. La tentazione ha una sua utilità. Tutti, all’infuori di Dio, ignorano ciò che l’anima nostra ha ricevuto da Dio; lo ignoriamo perfino noi. Ma la tentazione lo svela, per insegnarci a conoscere noi stessi e, in tal modo, a scoprire ai nostri occhi la nostra miseria e per obbligarci a rendere grazie per i beni che la tentazione ci ha messo in grado di riconoscere’”.



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In altre parole, dobbiamo in primo luogo riconoscere la tentazione e andare più a fondo, trovando la radice di tutto. Se non troviamo la radice che va curata non riusciremo a rinunciare pienamente alla tentazione. In questo modo Dio permette alla tentazione di rivelare le nostre debolezze perché possiamo capire cosa abbiamo esattamente bisogno di cambiare.

Stabilire una vita di preghiera ordinata e intenzionale

Satana ama il disordine e farà tutto ciò che è in suo potere per distruggere la nostra vita di preghiera. È per questo che è fondamentale stabilire una routine di preghiera in cui una persona non prega solo quando se ne ricorda, ma anche in momenti e per durate ben stabiliti. In questo modo mostriamo a Dio le nostre priorità e cacciamo Satana dalla nostra vita. Gli esorcisti suggeriscono sempre alle persone possedute di assumere abitudini spirituali coerenti per evitare le future tentazioni di Satana.



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Accostarsi ai sacramenti dell’Eucaristia e della confessione

I peccati scatenano altri peccati, e una volta che siamo entrati nel circolo vizioso del peccato è difficile uscirne. Il grande dono della confessione nella Chiesa cattolica ci permette di ricominciare e di portare davanti al Signore le nostre debolezze e i nostri fallimenti. Egli è il Medico Divino e può guarirci con il suo balsamo di misericordia.

Dopo la riconciliazione con Dio e con la Chiesa, gli esorcisti incoraggiano le anime a ricevere l’Eucaristia il più possibile. San Tommaso d’Aquino confermava nella sua Summa Theologiae che l’Eucaristia era un’arma potente contro le tentazioni di Satana, scrivendo che “respinge ogni assalto diabolico. Di qui le parole del Crisostomo: ‘Come leoni spiranti fiamme, torniamo da quella mensa, resi terribili per il demonio’”.


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Invocare il nome di Gesù

Quando ci sentiamo oppressi dalla tentazione, dovremmo gridare a Dio invocando il nome di Gesù. Come scrive San Paolo, “nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (Filippesi 2, 10). Ci sono innumerevoli storie di santi che quando venivano tentati da Satana invocavano semplicemente in continuazione il nome di Gesù finché la tentazione non svaniva. È un modo semplice ma potente per rimanere fedeli a Cristo quando si sente un forte impulso ad andare contro i comandamenti.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]