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Da dove proveniva il legno della croce di Gesù?

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Philip Kosloski - pubblicato il 16/03/18

Il legame leggendario tra l'albero della conoscenza e il legno della croce

Non sorprende che il legno della Croce a cui Gesù venne inchiodato 2.000 anni fa sia oggetto di molti miti e leggende. I cristiani medievali credevano che tutto avesse uno scopo e che il legno della Croce di Gesù non potesse provenire da un albero qualsiasi, ma da uno specifico con un grande simbolismo spirituale.

Una delle storie più popolari viene narrata in un manoscritto del XII secolo intitolato Sulla derivazione del Legno della Croce dall’Albero della Conoscenza, e in esso un monaco cristiano di nome Lambertus condivide questa leggenda:

Quando Adamo aveva circa 930 anni dichiarò che sarebbe morto, ma che doveva soffrire di una grave malattia finché non avesse sentito il profumo dell’albero presso il quale aveva peccato contro Dio in paradiso. E disse a suo figlio Set: “Vai a Oriente, fino alle rive dell’oceano, invoca Dio con le mani levate al cielo e forse otterrai aiuto a questo riguardo”. Quando Set ebbe fatto ciò che il padre gli aveva detto venne trasportato dall’angelo in paradiso, e dopo che aveva spezzato un ramo dell’albero fu riportato indietro e tornò dal padre. Risollevato dal profumo dell’albero, suo padre morì. Set piantò allora il ramo, che crebbe diventando un albero e rimase lì fino al tempo di Salomone. Quando videro che bell’albero che era, i capi dei costruttori del tempio lo abbatterono, ma i costruttori lo rifiutarono come la pietra che è diventata testata d’angolo. E rimase lì inutilizzato per 1.090 anni, ovvero fino alla venuta di Cristo. Con questo legno venne fabbricata la Croce di Cristo.

Non ci sono prove del fatto che questo possa essere realmente accaduto, ma la leggenda sottolinea un legame spirituale esistente. San Paolo lo dice in questo modo nella sua Lettera ai Romani: “Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Romani 5, 18-19).

O, per parlare dei due alberi, “come attraverso un albero molti sono stati costituiti peccatori, così attraverso un altro albero molti saranno costituiti giusti”. Secondo questa leggenda, è stato attraverso lo stesso albero che sono state date all’umanità sia la morte che la vita.

San Paolo riferisce nuovamente questo legame spirituale nella sua Lettera ai Corinzi: “Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo… La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?” (1 Corinzi 15, 22; 54-55).

Anche se il legame leggendario non fosse vero, ci offre una perfetta meditazione per l’Avvento e ci ricorda l’azione misteriosa del progetto di Dio nella storia e come Gesù abbia preso su di sé i nostri peccati e li abbia inchiodati a un albero. L’albero della conoscenza non c’è più, e l’unico che rimane è l’albero della vita.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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