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Trasformare i templi in tabernacoli che ospitino i senzatetto

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Jaime Septién - pubblicato il 30/01/18

Negli Stati Uniti ci sono 565.000 persone senza fissa dimora

In base ad alcune stime recenti, negli Stati Uniti ci sono circa 565.000 persone senzatetto, che girano in cerca di un rifugio in cui ripararsi.

Fortunatamente le chiese di tutto il Paese e di tutte le denominazioni si impegnano ad aprire le proprie porte e a mettere a disposizione dei senzatetto i banchi in cui i fedeli il giorno ascoltano la Messa o partecipano agli atti religiosi, o i luoghi in cui si potrebbero ospitare pellegrini paganti.

Secondo la National Alliance to End Homelessness, nel 2016 le organizzazioni religiose hanno offerto più del 41% dei letti nei rifugi di emergenza per adulti e circa il 16% dei letti per famiglie, senza contare i banchi.

Il Progetto Gubbio

I banchi della chiesa dedicata a San Bonifacio, a San Francisco (California), sono stati la soluzione per i senzatetto della città. Il tempio fa parte del Progetto Gubbio, che offre coperte, kit igienici e calze a circa 150 persone che riposano in chiesa ogni giorno della settimana.

“Agli invitati dalle strade di San Francisco non si pongono domande, né vengono obbligati a riempire dei moduli. Possono dormire, riscaldarsi in inverno o unirsi alla Messa quotidiana. In strada molte delle persone che non hanno un tetto vengono ignorate o perfino maltrattate, ma a San Bonifacio sono le benvenute”, ha scritto in un reportage che verrà pubblicato a febbraio da U.S. Catholic il giornalista newyorkese Wyatt Massey.

Tutto è iniziato quando le persone che vivevano nelle strade di San Francisco hanno detto ai membri della chiesa che avevano bisogno di un luogo in cui rimanere durante la giornata, ha detto Doug Pierce, presidente della giunta del Progetto Gubbio. “Dare il bevenuto alle persone emarginate nella parte più sacra della chiesa è un elemento spirituale speciale del programma che opera in due chiese”, ha osservato Pierce.

“Tutto il santuario diventa un tabernacolo quando è pieno di poveri. Il Progetto Gubbio è più di una missione umanitaria, è uno sforzo fondamentalmente cristiano”.

A pochi isolati dalla Fifth Avenue

Il programma di San Francisco non è l’unico. Le chiese di tutto il Paese stanno aprendo le proprie porte per offrire rifugio ai bisognosi. A New York, a pochi isolati dalla Fifth Avenue e da Central Park, la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola porta avanti un impegno quarantennale per aiutare i senzatetto.

La mancanza di alloggi nella città di New York è al livello massimo dai tempi della Grande Depressione, con oltre 61.000 persone che nell’aprile 2017 dormivano nel sistema di rifugi organizzati, ha scritto Massey nel suo reportage per U.S. Catholic.

Da novembre ad aprile, i mesi di freddo intenso a New York, le strutture di Sant’Ignazio ospitano dodici donne ogni due fine settimana. Arrivano al rifugio alle 19.00 del venerdì e possono dormire nel seminterrato della chiesa per due notti, oltre a ricevere pasti caldi.

Il rifugio richiede 21 volontari ogni settimana, compresi due che trascorrono la notte in chiesa, ha affermato la coordinatrice Pattie Hughes. “Quando ci troviamo nello stesso spazio con loro diciamo ‘Ti vogliamo bene’. Dormire nello stesso spazio di questi invitati è come trascorrere una notte con Dio”.

I bambini che frequentano la catechesi per la Cresima della parrocchia fanno i letti, “il che fa capire loro il problema della mancanza di alloggi e come le persone di fede possono rispondere”, ha affermato la Hughes.

La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola è situata nell’Upper East Side di New York, una zona in cui il prezzo medio delle abitazioni è di 1.750.000 dollari e le entrate medie di una famiglia sono di 311.109 dollari annuali. “La chiesa potrebbe guadagnare tra i 40.000 e i 50.000 dollari all’anno affittando quegli spazi il fine settimana”, ha affermato la Hughes. Dà invece spazio al programma per ospitare i senzatetto sei mesi all’anno gratuitamente.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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