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Sì, potete “ereditare” i traumi vissuti dai vostri antenati

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Calah Alexander - pubblicato il 10/10/17

Quello che dovreste sapere – nel bene e nel male – su questa teoria scientifica emergente

Per intere settimane dopo la morte di mia nonna, mio nonno ha raccontato come fosse accaduto a chiunque incontrava. Ripeteva sempre la stessa storia: stavano entrando dalla porta insieme, lei era caduta, lui aveva chiamato suo fratello, questi era venuto a prestare aiuto e alla fine era arrivata l’ambulanza. Non stava raccontando la storia agli altri, ma a se stesso. La stava processando ad alta voce, rendendola reale, imparando a scendere a patti con la perdita della moglie.

È un modo comune e sano di affrontare la perdita e il dolore, ma c’è uno standard di ripetizione altrettanto comune che si può verificare quando il trauma è semplicemente troppo schiacciante da processare, e influisce sulle generazioni future. Si chiama “trauma ereditato”, e non è una frottola – è scritto nella biologia di una persona, fino al livello cellulare.

Films for Action ha estratto un capitolo di It Didn’t Start With You, un testo dello psichiatra Mark Wolynn che spiega la scienza emergente del trauma ereditato:

Gli scienziati sono ora in grado di identificare i marcatori biologici – prove che i traumi possono trasmettersi ed effettivamente si trasmettono da una generazione a quella successiva. Rachel Yehuda, docente di Psichiatria e Neuroscienza presso la Mount Sinai School of Medicine di New York, è tra i principali esperti mondiali di stress post-traumatico, una vera pioniera in questo campo…

La Yehuda e il suo team hanno scoperto che i figli dei sopravvissuti all’Olocausto affetti da disturbo post-traumatico da stress erano nati con bassi livelli di cortisolo come i loro genitori, essendo predisposti a rivivere i sintomi del disturbo post-traumatico da stress della generazione precedente. La sua scoperta relativa ai bassi livelli di cortisolo in persone che avevano sperimentato un evento traumatico acuto è stata controversa, andando contro la nozione consolidata per cui lo stress è associato a elevati livelli di cortisolo. Nei casi di disturbo post-traumatico da stress, specificatamente, la produzione di cortisolo può essere soppressa, contribuendo ai bassi livelli riscontrati sia nei sopravvissuti che nei loro figli.

All’inizio può sembrare tetro, lo so. Il mio primo pensiero è stato: “Che cosa terribile da studiare! Come può sperare la gente di superare un trauma che è scritto nella sua biologia?” Ma ovviamente è proprio per questo che c’è un interesse crescente al riguardo – per contribuire a scoprire dei modi per aiutare chi eredita un trauma.

In molti casi, collegare semplicemente le proprie emozioni schiaccianti e inspiegabili a un evento concreto nella vita dei genitori o dei nonni è fonte di grande sollievo. Sapere che c’è un motivo per come si sentono e che non è colpa loro può dare alle persone il coraggio di cui hanno bisogno per avviare il processo di guarigione dagli effetti del trauma.

L’aspetto affascinante, però, è che non tutti gli effetti dei traumi sono negativi. Secondo la Yehuda, gli eventi traumatici innescano cambiamenti epigenetici, modifiche chimiche che si verificano nelle cellule. L’obiettivo di questi cambiamenti è ampliare il modo in cui rispondiamo alle situazioni di stress. È un cambiamento evolutivo che vuole darci un vantaggio e migliorare i nostri risultati di fronte a eventi traumatici futuri.

Fondamentalmente, i cambiamenti epigenetici sono un superpotere. E allora, se i traumi ereditati possono essere schiaccianti e apparentemente ineludibili, funzionano anche come un meccanismo di sopravvivenza potenziato. Allo stesso tempo, permettono alle persone di riconoscere e di abbracciare l’eredità di forza e resilienza che il trauma ereditato ha scritto nelle cellule del loro stesso essere.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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