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Papa Francesco: “Veder soffrire i bambini fa male all’anima”

PAPA FRANCESCO BAMBINO

Rodrigo Buendia | AFP

Aleteia Spagnolo - pubblicato il 10/09/17

Il Pontefice ha visitato gli Hogares Infantiles San José di Medellín e ha ascoltato la testimonianza di una bambina vittima della guerriglia colombiana

“Anche il Bambino Gesù è stato vittima dell’odio e della persecuzione; anche Lui ha dovuto fuggire con la sua famiglia, lasciare la sua terra e la sua casa, per sfuggire alla morte. Veder soffrire i bambini fa male all’anima perché i bimbi sono i prediletti di Gesù. Non possiamo accettare che vengano maltrattati, che sia sottratto loro il diritto di vivere la propria infanzia con serenità e allegria, che si neghi loro un futuro di speranza”.

Papa Francesco lo ha affermato questo sabato dopo aver ascoltato la testimonianza di Claudia Yesenia García, una bambina che ha perso la sua famiglia in un massacro provocato dalla guerriglia ad Antioquía, in Colombia.

La testimonianza di Claudia è stata davvero toccante. Al massacro sono sopravvissuti solo 10 bambini e sua zia. La piccola ha raccontato di essere stata colpita all’addome e che una pallottola le ha sfiorato la testa lasciandole delle schegge, motivo per il quale è rimasta a lungo ricoverata in ospedale.

“Ma Dio è grande!”, ha esclamato la bambina, che ha affermato che la zia ha scoperto l’opera degli Hogares Infantiles San José e l’ha portata lì, dove è stata guarita da “dolori e tristezze”.

“Oggi ho 13 anni e posso raccontare con gioia di essere una bambina felice”, ha dichiarato Claudia, aggiungendo che nell’istituto, oltre all’opportunità di una vita nuova, i bambini dispongono di tutto ciò che è necessario per essere felici. Ora Claudia si sta preparando per diventare maestra e insegnare i valori che ha imparato.

Gesù non abbandona nessuno”

Il Papa, visibilmente commosso, ha offerto parole di incoraggiamento alla bambina. “Gesù non abbandona nessuno che soffre, men che meno voi, bambini e bambine, che siete i suoi preferiti. Claudia Yesenia, dopo tanto orrore Dio ti ha donato una zia che si è presa cura di te, un ospedale che ti ha assistito e infine una comunità che ti ha accolto”, ha detto.

Francesco ha pronunciato queste parole circondato da un profondo silenzio, perché nessuno dei presenti voleva perdersi neanche un dettaglio del suo intervento. Il Papa è stato accolto in modo festoso, con i bambini che hanno intonato l’inno di San Giuseppe.

Il Pontefice ha quindi ringraziato per il lavoro di tutte le persone, religiose e laiche, che operano nell’Hogar offrendo le proprie cure amorevoli.

“Mi piace molto che questa istituzione porti il nome di ‘San Giuseppe’ e le altre ‘Gesù Operaio’ o ‘Betlemme’. Vuol dire che si è in buone mani”, ha segnalato.

“Sono certo che come San Giuseppe ha protetto e difeso dai pericoli la Sacra Famiglia difende, cura e accompagna anche voi. E con lui anche Gesù e Maria, perché San Giuseppe non può stare senza Gesù e senza Maria”, ha aggiunto il Papa, che prima di lasciare il luogo ha impartito la sua benedizione.

Gli Hogares Infantiles San José sono un’opera dell’arcidiocesi di Medellín e ospitano più di 1.000 bambini vittime della guerriglia in Colombia.

Il Papa si è congedato tra gli applausi per recarsi a La Macarena, sede della sua ultima attività di questo sabato a Medellín con sacerdoti e consacrati.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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