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Sapevi che la fede nuziale può avere la forza di un esorcismo?

rings wedding

© esperanxa

Gaudium Press - pubblicato il 30/05/17

Portarla sempre è una buona protezione

Di ferro, argento o oro o di qualsiasi lega, il piccolo anello che si mette al dito ha acquisito un significato più nobile di quello che aveva nell’antichità pagana non appena la Chiesa lo ha costituito come simbolo dell’alleanza indissolubile tra i coniugi.

Gli ebrei e i romani – e si crede anche altri popoli pagani – avevano l’abitudine che l’uomo mettesse al mignolo della futura sposa un anello, ma aveva un significato diverso. Si trattava di un voto di fiducia consegnandole una replica dell’anello o del sigillo personale che egli portava al pollice e con il quale sigillava le sue lettere confidenziali e i suoi contratti. Il costume era diffuso più tra le classi abbienti che tra quelle popolari. Ad ogni modo, è ben diverso che l’uomo e la donna, a qualsiasi classe sociale appartengano, si scambino anelli nuziali il giorno delle nozze. In genere si collocano all’anulare della mano sinistra.

Può suonare molto romantico e perfino sentimentale, ma il costume nato così nell’Europa del VI secolo si è diffuso in tutto il pianeta, e anche oggi sotto qualsiasi denominazione religiosa o cultura le coppie si scambiano degli anelli da mettere all’anulare.

In alcuni Paesi le fedi nuziali entrano solennemente nel tempio su un elegante cuscinetto portato da un bambino. Durante il sacramento, il sacerdote li benedice e li irrora con acqua benedetta, invitando poi gli sposi a metterseli a vicenda ripetendo parole di impegno, fedeltà e amore.

Ovviamente questo piccolo cerimoniale incluso nel sacramento non è obbligatorio, e la sua assenza non invaliderebbe un matrimonio. Dignificato dalla solennità soprannaturale, come solo la Chiesa poteva concepire per la maggior gloria di Dio e il consolidamento dell’amore coniugale, conferisce più senso all’accordo di una coppia.

L’anello nuziale può anche arrivare a rivestire la condizione di autentico sacramentale, come il cosiddetto anello del pescatore, quello del nuovo pontefice una volta proclamato dopo il conclave, o come quello che ricevono i religiosi, dai cardinali e vescovi alle suore.

Benedetto ed elevato di categoria, l’anello nuziale diventa uno strumento di vita consacrata come se si trattasse anche in questo caso di una professione di vita religiosa, piena di rinunce e di sacrifici santificanti.

Segno di preghiera della Chiesa per i suoi figli, dispone a ricevere grazie e altri effetti per la vita spirituale, e può anche arrivare ad avere la forza di un esorcismo contro le tentazioni e gli attacchi di spiriti maligni che inducono all’adulterio e alla fornicazione.

Portare sempre con sé questo anello, più che un atto d’amore e fedeltà o un dovere coniugale, è piuttosto una buona protezione, visto che si dice che una volta costituita la coppia coniugale Dio le assegna un angelo speciale, il cui compito è proteggerla e proteggere individualmente i coniugi in funzione del matrimonio come “una sola carne”. Una sola carne erano prima che Dio togliesse Eva dalla costato di Adamo, una sola carne diventano ora finché morte non li separi e in Cielo siano come angeli (Mc 12,25).

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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