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Le monete della Sindone potrebbero essere state finalmente identificate

L’uomo della Sindone 2

© P.M WYSOCKI / LUMIÈRE DU MONDE

Daniel R. Esparza - pubblicato il 26/04/17

Una nuova tecnologia offre ulteriori prove dell'autenticità della Sacra Sindone di Torino

In un’intervista rilasciata a RCF Liège, il numismatico Agostino Sferrazza ha affrontato la questione delle monete che coprono gli occhi dell’Uomo della Sindone.

In base alle sue conclusioni, dovrebbero essere state coniate all’epoca di Ponzio Pilato, verso l’anno 29. Questo fatto potrebbe rappresentare una prova ulteriore dell’autenticità della Sindone di Torino.

L’ipotesi della presenza di monete a coprire gli occhi dell’Uomo della Sindone è stata avanzata per la prima volta nel 1976 grazie a una proiezione 3D della misteriosa immagine, nella quale gli scienziati hanno notato la presenza di piccoli rigonfiamenti sulle orbite che non si adattavano ad alcuna particolarità morfologica. In base a questa ipotesi, si potrebbero trattare di lepton, piccole monete di scarso valore comuni in Palestina all’epoca romana.

Immagini e lettere

Queste osservazioni iniziali sono state portate oltre. Usando tecnologie avanzate, i ricercatori hanno provato a identificare immagini e iscrizioni sulle presunte monete.

Sul disco che copre l’occhio destro si può osservare apparentemente un lituus, un bastone ricurvo di buon auspicio usato nella religione romana, mentre su quello che copre l’occhio sinistro si trova una coppa sacrificale.

Chi rifiuta l’autenticità della Sindone respingerà con vigore anche questa teoria, suggerendo che chi vuole far risalire la Sindone all’epoca di Cristo vuole vedere delle monete laddove ci sono invece solo fibre tessili intrecciate.

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Questo rifiuto può essere tuttavia contrastato con altre prove. Al di là delle immagini, i ricercatori sono riusciti a leggere le lettere UCAI sulle monete. Si pensa che sia la parte visibile della parola TIBERIO(UCAI)CAROC, il greco usato per indicare “di Tiberio Cesare”.

Sarebbe una forte indicazione del fatto che queste monete sono paragonabili ad altre dell’era romana, e potrebbero essere davvero monete che venivano usate ai tempi della Passione di Gesù.

Coniate nell’anno 29

Nell’intervista a RCF Liège, Agostino Sferrazza sostiene la teoria dell’autenticità delle monete e le fa risalire all’epoca di Ponzio Pilato. Questa teoria si basa sulle immagini prodotte da Nello Balossino, professore associato della Facoltà di Scienze di Torino, che è riuscito a portare alla luce l’immagine della coppa sacrificale nell’occhio dell’Uomo della Sindone.

Secondo Sferazza non c’è dubbio: quelle monete vennero davvero coniate nell’anno 29 d.C.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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