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Papa Francesco: uno tra tutti è il peccato che paralizza il cristiano

Topshots – Pope Francis greets a group of children. October 12,

© Antoine Mekary / ALETEIA

Pope Francis greets a group of children aboard the popemobile during his weekly general audience in Saint Peter's square on October 12, 2016 at the Vatican. © Antoine Mekary / ALETEIA

Vatican Insider - pubblicato il 27/01/17

Ed è contro la memoria, la speranza, il coraggio e la pazienza

Il cristiano cammina felice sulle strade della vita se riesce ad avere speranza, memoria e pazienza. Tra tutti i peccati che si possono compiere, quello che invece lo paralizza, lo frena è avere paura di tutto. Bisogna liberarsi, chiedendo aiuto al Signore, dalla pusillanimità, che significa avere poco coraggio. Lo afferma papa Francesco nell’omelia di questa mattina, 27 gennaio 2017, a Casa Santa Marta.

Come riporta Radio Vaticana, il Pontefice rileva che la Lettera agli Ebrei della Liturgia odierna invita a vivere la vita cristiana con tre punti di riferimento: il passato, il presente e il futuro. Innanzitutto esorta a fare memoria, perché «la vita cristiana non incomincia oggi: continua oggi». Bisogna impegnarsi per «ricordare tutto», i momenti buoni e quelli negativi, e mettere la propria storia «davanti a Dio», senza occultarla. Spiega il Vescovo di Roma: «”Fratelli, richiamate alla memoria quei primi giorni”: i giorni dell’entusiasmo, di andare avanti nella fede, quando si incominciò a vivere la fede, le prove sofferte… Non si capisce la vita cristiana, anche la vita spirituale di ogni giorno, senza memoria». Di più: «Non solo non si capisce: non si può vivere cristianamente senza memoria. La memoria della salvezza di Dio nella mia vita, la memoria dei guai miei nella mia vita; ma come il Signore mi ha salvato da questi guai?»; precisa poi Francesco: «La memoria è una grazia: una grazia da chiedere. “Signore, che io non dimentichi il tuo passo nella mia vita, che io non dimentichi i buoni momenti, anche i brutti; le gioie e le croci”. Il cristiano è un uomo di memoria».

I credenti in Cristo sono «in cammino in attesa di qualcosa, arrivare a un punto: un incontro; incontrare il Signore». I cristiani sono chiamati a condurre l’esistenza «per fede». Ecco «la speranza: guardare al futuro. Così come non si può vivere una vita cristiana senza la memoria dei passi fatti, non si può vivere una vita cristiana senza guardare il futuro con la speranza dell’incontro con il Signore». E Dio «dice una frase bella: “Ancora un poco …”. Eh, la vita è un soffio, eh? (imita il soffio, ndr) Passa. Quando uno è giovane, pensa che ha tanto tempo davanti, ma poi la vita ci insegna che quella parola che diciamo tutti: “Ma come passa il tempo! Questo l’ho conosciuto da bambino, adesso si sposa! Come passa il tempo!”. Presto viene. Ma la speranza di incontrarlo è una vita in tensione, tra la memoria e la speranza, il passato e il futuro».

La memoria del passato, la speranza nel futuro, e poi il presente, per cui ci vuole «coraggio e pazienza». Così va affrontato, questo tempo «tante volte doloroso e triste». Anche con franchezza, trasparenza, senza vergogna, sopportando le brutte avventure della vita. Tutti sono peccatori, ricorda il Papa: tutti «lo siamo. Chi prima e chi dopo… se volete, possiamo fare la lista dopo, ma tutti siamo peccatori. Tutti. Ma andiamo avanti con coraggio e con pazienza. Non restiamo lì, fermi, perché questo non ci farà crescere».

Tra tutti i peccati, ce n’è uno – come si evince Dalla Lettera agli Ebrei – che ostacola memoria, speranza, coraggio e pazienza: la pusillanimità. Per Francesco è «un peccato che non ti lascia andare avanti per paura», mentre Cristo incoraggia: «Non abbiate paura». Il Pontefice approfondisce: pusillanimi sono «quelli che vanno sempre indietro, che custodiscono troppo se stessi, che hanno paura di tutto: “Non rischiare, per favore, no… la prudenza …”. I comandamenti tutti, tutti… Si, è vero, ma questo ti paralizza anche, ti fa dimenticare tante grazie ricevute, ti toglie la memoria, ti toglie la speranza perché non ti lascia andare». E il presente «di un cristiano, di una cristiana così è come quando uno va per la strada e viene una pioggia inaspettata e il vestito non è tanto buono e si restringe la stoffa… Anime ristrette… questa è la pusillanimità: questo è il peccato contro la memoria, il coraggio, la pazienza e la speranza».

Infine, un’invocazione: «Il Signore ci liberi da quella cosa che è la pusillanimità, avere paura di tutto…. Anime ristrette per conservarsi. E Gesù dice: ”Chi vuole conservare la propria vita, la perde”».

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