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Cadorè (Domenicani): i soldi viaggiano facilmente, le persone no

Vatican Insider - pubblicato il 17/01/17

È importante «rivisitare la morale del denaro», perché «in questo mondo i soldi viaggiano facilmente, le persone no»: padre Bruno Cadorè, maestro generale dell’Ordine dei Predicatori, risponde così ai giornalisti che domandano quale sia, al giorno d’oggi, la priorità morale, in occasione della presentazione di un congresso internazionale dei Domenicani (17 – 21 gennaio) che segue il capitolo generale (14 luglio – 4 agosto scorsi), marca la conclusione dell’ottocentesimo anniversario dalla fondazione dell’Ordine da parte di san Domenico di Guzman, e verrà coronato, sabato pomeriggio a San Giovanni in Laterano, da una messa presieduta da papa Francesco. 

«Abbiamo scelto di chiudere il nostro giubileo e aprire il dopo-giubileo con questo congresso sulla missione, perché è quello che dobbiamo fare: go and preach, vai e predica», ha spiegato padre Cadorè nel corso di un meeting point organizzato dalla Sala stampa vaticana. Oltre 600 persone provenienti da tutto il mondo si riuniranno alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) per riflettere sul tema «Inviati a predicare il Vangelo». Due, ha spiegato il maestro generale, le questioni che verranno collettivamente affrontate dal congresso, che, a differenza del capitolo estivo, vedrà la partecipazione non solo dei frati, ma di tutti i membri della «famiglia» domenicana (uomini e donne, consacrati e laici): «Come presentare la “buona notizia” al giorno d’oggi a tutto il mondo, non solo a coloro che conoscono la fede», e «come offrire alla Chiesa, e per la Chiesa al mondo, il servizio cristiano specifico della nostra vita religiosa». Nei quattro giorni del congresso, le giornate saranno scandite da laboratori al mattino, sessioni plenarie nel pomeriggio seguite dai Vespri celebrati nel tardo pomeriggio nelle basiliche romane. I temi previsti, «giustizia, pace e cura del creato, diritti dell’uomo, migranti, popoli originari» (primo giorno), «dialogo interreligioso, unità dei cristiani, educazione (secondo giorno), «campus ministry, ministero parrocchiale, apostolato nelle prigioni, apostolato della salute» (terzo giorno). 

Qual è la priorità morale oggi? «La cosa più importante – ha risposto Cadorè – è rivisitare la morale del denaro. In questo mondo i soldi possono viaggiare facilmente, le persone no. Abbiamo frati, sorelle, laici che non hanno potuto venire al congresso a Roma perché non è stato rilasciato loro il visto, mentre i soldi possono viaggiare facilmente!». 

L’eresia, ha detto ancora il Superiore dei Domenicani rispondendo a un’altra domanda, è «far dire a Dio quello che Dio non ha detto», e in questo senso è un concetto sempre attuale perché ci può sempre essere «la tentazione di usare Dio per esercitare potere sugli altri, una tentazione condannata da Gesù». Il terrorismo è una eresia? «Ogni tentativo di usare Dio a fini di potere lo è, anche il terrorismo e l’uso delle armi, anche l’ideologia di un liberismo assoluto». 

Quanto ai rifugiati, «non sono “gli altri”: chi è in difficoltà condivide con noi un destino comune». E non solo simbolicamente: «Tra i nostri fratelli e le nostre sorelle ce ne sono un buon numero le cui famiglie sono rifugiate», ha detto il Maestro generale dell’Ordine dei Predicatori, citando membri del Centrafrica e le suore dell’Iraq che «hanno perso tutte le loro case, negli ultimi dieci anni, e ora non sanno dove andare». Nel mondo occidentale, «ciascuna provincia del nostro Ordine ha un progetto di aiuto nei confronti di profughi, migranti e rifugiati», ha detto Bruno Cadorè, secondo il quale «è normale mettere a disposizione di questi nostri fratelli in difficoltà i monasteri vuoti», come accade per esempio a Pisa, per restare in Italia. Per il Superiore dei Domenicani, non bisogna «dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle colpiti da questo dramma, come ci esorta a fare papa Francesco; vedere cosa si può fare in alcuni Paesi, come in Europa, per accogliere quelli che vengono; aiutare a elaborare politiche sui rifugiati: aiutare i paesi a non produrre la necessità di rifugiati, a non crescere sulle spalle dei rifugiati, a non usarli, costruendo invece politiche con competenza».  

Non rimane fuori dall’attenzione dei Domenicani il tema della famiglia, né le specifiche questioni affrontate dalla esortazione apostolica Amoris laetitia del Papa: una volta che si è discusso e sono emersi anche conflitti – «veri conflitti e falsi conflitti» – bisogna, come in una famiglia, non dimenticarsi, alla fine, di essere «fratelli e sorelle» né sottovalutare il fatto che «essere coerenti nella fede è complicato» e ricordare che «un gruppo di fedeli è prima di tutto un gruppo di fedeli» e che «se non si è misericordiosi non si può predicare la misericordia». Per Cadorè, più in generale, «la famiglia è la cellula fondamentale della società, sia se è perfetta sia se è imperfetta», è il luogo dove «ognuno di noi ha scoperto di essere riconosciuto» ed ha potuto imparare a essere «padre o madre, fratello o sorella, figlio o figlia», relazioni fondamentali, appunto, per la società. 

Quanto alla crisi della vita religiosa e al calo delle vocazioni, «la vera crisi della vita religiosa – ha detto Cadorè – sarebbe «pensare più alle nostre storture e organizzazioni» che all’annuncio del Vangelo, perché la vita religiosa ha il compito di «mettere in crisi il mondo», nel senso di «dire al mondo che quello che sembra molto ben organizzato e sistemato potrebbe essere organizzato diversamente, seguendo la fraternità, l’inclusione, la misericordia: se non lo facciamo, quello sarebbe la nostra crisi». 

Il congresso dei Domenicani sarà aperto questa sera con la proiezione del documentario «Le Jour du Seigneur» («Il giorno del Signore») prodotto da France Télévisions. Al meeting point organizzato dalla Sala stampa vaticana sono intervenuti, oltre a padre Cadorè, anche fra Orlando Rueda Acevedo, organizzatore del congresso, e fra Franklin Buitrago, promotore del giubileo domenicano. Il congresso avrà anche una dimensione 2.0: infatti, ogni sessione plenaria (14,30 – 16,30 Utc) sarà disponibile in live video sul sito dell’Ordine (www.op.org) in francese, inglese e spagnolo, e gli internauti saranno invitati a porre le loro domande ai relatori utilizzando l’hashtag #OP800.  

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