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Il Papa a Milano tra periferia e carcere

Vatican Insider - pubblicato il 17/11/16

Una visita tra la periferia di Milano Est e il carcere di San Vittore, l’incontro con preti e religiose e l’Angelus con i milanesi in piazza Duomo, la grande messa per i fedeli della Lombardia nel parco di Monza e infine, prima di ripartire per Roma, l’appuntamento con i ragazzi della cresima allo stadio di San Siro. È un programma fittissimo quello di Papa Francesco a Milano, il prossimo 25 marzo. I dettagli sono stati resi noti giovedì 17 novembre dal cardinale Angelo Scola nel corso di una conferenza stampa. 

«Voglio esprimere il grazie profondo al Papa per questa scelta – ha detto l’arcivescovo – erano tante le città europee che l’avrebbero desiderata. È per noi un segno di grande affetto e benevolenza e vogliamo rispondere nel miglior modo di cui siamo capaci. La visita è un dono anche per Milano come metropoli e per tutte le terre ambrosiane». Scola ha spiegato come il modo di testimoniare la fede del Papa coinvolga anche i lontani e gli uomini di altre religioni. «Un’apertura a 360 gradi – ha aggiunto – un magistero che passa molto attraverso i gesti e le immagini, non soltanto attraverso le parole, come invece siamo abituati noi europei eredi di visioni intellettualistiche e dottrinalistiche». Scola ha quindi sottolineato, citando un episodio evangelico, che come Gesù «parla con autorevolezza, non come gli scribi. Se c’è un Papa coinvolto con quello che dice è questo qui». 

Dopo essere arrivato alle 8 di mattina all’aeroporto di Linate, Papa Francesco mezz’ora dopo giungerà in una vicina zona di periferia, quella delle «Case Bianche», un complesso edilizio costruito negli anni Settanta e oggi piuttosto fatiscente, che sorge là dove prima c’erano le «Case Minime» realizzate alla metà degli anni Trenta per i meno abbienti. Nelle «Case Minime», quasi tutti monolocali dov’erano ospitate 500 famiglie, abitavano persone colpite dalla disoccupazione dilagante seguita al crollo di Wall Street del 1929 e anche qualche oppositore del regime fascista messo in qualche modo al «confino» in quella che era l’estrema periferia cittadina. Oggi diverse abitazioni nel complesso delle «Case Bianche» sono occupate, c’è un campo nomadi nelle vicinanze e una significativa presenza di immigrati musulmani. Francesco entrerà nel quartiere e visiterà due o tre famiglie nei rispettivi appartamenti.  

«Che bella sorpresa! Per la nostra comunità è una grande gioia poter accogliere Papa Francesco nei suoi primi passi a Milano – commenta don Augusto Bonora, parroco di San Galdino, la chiesa che sorge proprio di fronte alle “Case Bianche” – Due anni fa abbiamo avuto la visita del nostro arcivescovo Angelo Scola, che ha visitato alcune famiglie intrattenendosi con loro. In più occasioni ha ricordato quegli incontri, le situazioni di disagio e di bisogno, come quelle degli anziani bloccati ai piani alti con ascensori che non funzionano, e la catena di solidarietà grazie alla quale vengono aiutati. Gli siamo grati per questa vicinanza e ora per il regalo inatteso dell’incontro con il Papa». A lato delle «Case Bianche» si trova una piccola edicola con una Madonnina di Lourdes, segno di continuità con le vecchie «Case Minime» perché era precedentemente custodita in un cortile delle abitazioni popolari degli anni Trenta. Qui durante il mese di maggio i parrocchiani di San Galdino si riuniscono per recitare il Rosario. Davanti alla Madonnina saluterà alcuni residenti, rappresentanti delle comunità rom e musulmana. 

Da lì il Pontefice si sposterà in auto verso il Duomo, dove è prevista una visita allo «Scurolo» di San Carlo e a seguire, alle 10, l’incontro con i sacerdoti, i consacrati e le consacrate e dove risponderà ad alcune domande formulate dai preti. Al termine dell’incontro Francesco uscirà sul sagrato del Duomo, per recitare la preghiera dell’Angelus e benedire i milanesi presenti in piazza. In piazza Duomo verranno consegnate le chiavi dei primi di 50 appartamenti che la diocesi e la Caritas hanno rilevato e ristrutturato per essere affittati «a prezzi iper-modici -ha detto Scola – a famiglie in difficoltà». Quindi, attorno alle 11.30, il trasferimento al carcere di San Vittore. Qui il Papa, accompagnato soltanto dal cardinale Scola incontrerà e saluterà personalmente alcuni detenuti, ed entrerà anche in alcune celle. Quindi si fermerà a pranzo con un centinaio di detenuti. «La visita sarà molto articolata e durerà quasi due ore, non incontrerà meno di quattrocento detenuti – ha spiegato Scola – entrerà in celle particolarmente “delicate”». 

Nel primo pomeriggio è previsto il trasferimento a Monza, dove è stato stabilito di celebrare la messa per i fedeli di Milano e della Lombardia. Nel parco, dove si sono già svolti concerti e grandi manifestazioni, è atteso un milione di persone. La celebrazione è prevista per le 15, un orario che permetterà un agevole afflusso nell’area durante la mattinata e un altrettanto agevole deflusso nel tardo pomeriggio. Infine, Francesco tornerà in città, per raggiungere lo stadio di San Siro, luogo tradizionalmente deputato all’incontro annuale dell’arcivescovo con i ragazzi che quell’anno hanno ricevuto o stanno per ricevere la cresima. Bergoglio risponderà alle domande di un ragazzo, di un catechista e di un genitore. Da lì ripartirà in auto per Linate. Il decollo è previsto per le 18.30. Il Papa rimarrà dunque in città per dieci ore e mezza. 

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