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Essere nonni nel XXI secolo, tra internet e videogiochi

grandmother playing internet with grandson

ruslan guzov/shutterstock

La Mamá Oca - pubblicato il 13/10/16

Il gap generazionale sembra essere insormontabile, ma non lo è

Al giorno d’oggi è difficile inquadrare in modo preciso e immutabile il ruolo che hanno i nonni nella vita dei nipoti. Con il ritmo frenetico della vita e i cambiamenti nelle dinamiche delle famiglie tradizionali, non si può più parlare del “nonno” come di una figura standard. Non tutti i nonni interagiscono con le altre generazioni in modo uguale.

Ogni famiglia può presentare delle situazioni specifiche e i nonni – in quanto parte della famiglia – devono quindi adattarsi alle varie realtà.

Tuttavia quasi tutti i nonni contemporanei hanno qualcosa in comune: una costante curiosità su alcuni stili di vita di molti giovani di oggi.


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Qualche giorno fa parlavo con una signora, che mi diceva: “Noi nonni viviamo con un punto interrogativo stampato in fronte. E non possiamo dire niente, perché altrimenti ci guardano come se fossimo dei retrogradi. Ma in realtà non capiamo il motivo per cui i ragazzi fanno ciò che fanno, e spesso ci pare evidente che stiano agendo in modo sbagliato e che ne soffriranno le conseguenze”.

Che fare davanti a questa realtà? Infastidirsi? Discutere? Forse è meglio iniziare a comprendere il mondo in cui sono immersi i nostri nipoti, in modo da raggiungere gradualmente dei punti di incontro attraverso i quali poter arricchire il rapporto tra le generazioni.

Cos’è che oggi devono affrontare i nostri nipoti?

Sarebbe molto ambizioso elencare tutto ciò che può influenzare le generazioni più giovani. Reputiamo tuttavia che, nella cultura in cui vivono, ve ne siano due particolarmente importanti.

In primo luogo, i giovani sono l’obiettivo principale dei media, che trasmettono contenuti dannosi con lo scopo di vendere realtà effimere e di far credere che il piacere sia lo scopo ultimo della vita. Questi messaggi tendono a sottovalutare lo sviluppo della virtù e dell’impegno come causa principale del successo (il quale, a sua volta, è stato svuotato di significato e circoscritto unicamente all’ambito economico, accademico o all’approvazione sociale).

Non è raro vedere ragazzi confusi (spesso senza un’appropriata guida paterna) che pensano che la felicità si possa ottenere partecipando a reality shows e seguendo personaggi famosi con una stabilità pari a quella della casa di paglia del noto racconto sui tre porcellini.

Poi ci sono i genitori, che spesso pagano il prezzo del poco tempo che dedicano alla formazione e alla crescita interiore dei figli, finendo col credere a teorie moderne sull’educazione famigliare e sulla pedagogia. Per non parlare dei suggerimenti di medici e psicologi che sembrano attaccare direttamente l’autorità paterna, e quindi al diritto-dovere di educare i figli, lasciandoli nelle mani delle istituzioni che cercano tutto fuorché il benessere reale dei ragazzi.

Questa realtà può essere difficile da capire per i nonni, perché fino a poco tempo fa le scuole lavoravano fianco a fianco dei genitori, e la collaborazione che chiedevano andava al di là della vendita di biglietti per qualche evento. Le istituzioni comprendevano che il proprio ruolo fosse sussidiario – e mirante all’istruzione – non sostitutivo della famiglia.

Oggi molti educatori (ma non tutti) si credono detentori della verità e sembrano sapere ciò che è meglio per i ragazzi, pur non conoscendone la storia famigliare, i bisogni, i doni e le caratteristiche uniche di ognuno dei componenti della famiglia, che per noi è la cosa più importante nella vita.

Di fronte a tutto ciò, cosa possono fare i nonni per aiutare i propri nipoti? Nella pagina seguente vi mostriamo alcune idee per accorciare la distanza intergenerazionale.

  1. Lottate contro la cultura, non contro i nipoti… non sono loro il nemico. I nonni sono nella posizione migliore per fare la differenza nella vita dei più giovani, perché non avendo un obbligo diretto sulla loro formazione possono – parlando e giocando insieme – insegnare a discernere tra il bene e il male. Raccontando aneddoti ed esperienze vissute, potete dare un esempio tangibile di come vivere correttamente porti buoni risultati (vale anche il contrario).
  2. I nipoti devono percepire che i nonni stanno dalla loro parte, e che il loro interesse è di proteggerli, non di attaccarli. Ad esempio, davanti alla domanda “perché non guardiamo la televisione, invece di sentire una storia?”, a un nonno si aprono milioni di possibilità con cui poter rispondere in modo creativo su quanto sia bello poter passare del tempo in modo più costruttivo che stare di fronte ad uno schermo. Eh già, la pigrizia non può far parte di questo rapporto.
  3. Ricordate ai nipoti chi sono, affinché non vengano manipolati da nessuno né credano che tutto sia relativo. I giovani cercano dei punti fermi sui quali poggiarsi, desiderano ricevere buoni consigli. Hanno bisogno di sentire che qualcuno crede in loro… e chi può farlo meglio di un nonno? Fortificare le loro virtù e vedere nei loro difetti un’opportunità di sviluppo è il modo più sano ed efficace per diventare più intimi.

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  4. I nonni non devono dimenticare l’importanza di parlare con i nipoti in merito alle tendenze educative di oggi e di condividere con loro le proprie opinioni a riguardo. In questo modo potete fare luce su alcune problematiche che percepite nei vostri nipoti. Il punto non è criticare l’educazione che ricevono, ma di scambiare idee che possono portare a delle domande costruttive che abbiano sempre, come fine ultimo, il benessere dei più giovani e della famiglia.
  5. E, infine, nessuna pedagogia, strategia educativa o incontro personale è sufficientemente ricco senza un ingrediente fondamentale: l’amore. I nipoti devono, prima di ogni altra cosa, sentirsi amati per ciò che sono e non per ciò che fanno. Questa differenza nell’approccio affettivo degli adulti verso i giovani è essenziale per aprire canali di comunicazione ed accettazione dei messaggi che i nonni vogliono dare, perché sono genuinamente pieni d’affetto, mostrano rispetto verso la dignità del nipote e non hanno alcuna pretesa di imporsi semplicemente perché più grandi di età.

L’amore, l’affetto e il rispetto siano sempre il tratto distintivo dei rapporti umani, e tutto ciò che accadrà avrà conseguenze positive, indipendentemente dal fatto che se ne vedano i frutti subito. L’impronta che lascia un nonno che ama davvero suo nipote è più potente di qualsiasi consiglio elaborato che si possa trasmettere loro.

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