E i bambini vengono messi davanti alle sole possibilità che un uomo razionale e ragionevole può trovare davanti all’enigma della sua persona: o aveva ragione o era un povero pazzo.
La fine della sezione storico-dogmatica è segnata dall’aggiunta di un altro schemino, da comporsi con quello precedentemente dato: una sezione di piramide, stavolta rovesciata, con una “L” grande al centro, a indicare la libertà di Dio che decide di “scendere” dal Cielo nel suo mistero, e di rivelarsi agli uomini. Un’appendice alla sezione, che presenta un gagliardo sviluppo dogmatico, è riservata al mistero trinitario, per il quale il volume conserva una delle proprie illustrazioni più belle (evidentemente ispirata alla visione di Dante in Pd XXXIII). La delicatezza e la ragionevolezza con cui è balbettato per i bambini qualche barlume del mistero più alto della fede cristiana, insieme con quello dell’incarnazione, segna uno dei passaggi più notevoli (e vorremmo anche dire “importanti”) del libro.
Uno schema della “perichóresis” trinitaria, integrata da un simbolo dell’incarnazione, viene infine aggiunto alle due sezioni di piramide delle due parti precedenti – così le tre sezioni del classico trattato di “teologia fondamentale” vengono declinate per i bambini e raccolti in un unitario colpo d’occhio.
A questo punto, e solo a questo punto, chi viene iniziato alla vita cristiana capisce, quasi istintivamente, che cosa siano i sacramenti in genere e il battesimo in specie: sono mezzi che immettono l’uomo, ogni uomo di ogni posto e di ogni tempo, in quella vita divina che, liberamente, Dio fa corrispondere al desiderio naturale del soprannaturale. Perché, come scopriva stupefatto sant’Agostino, «Dio ci ha creati per sé, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in lui». I bambini, come gli adulti, possono toccare con mano la verità dell’annuncio cristiano quando vedono che tutta questa lunga e complessa storia coincide perfettamente con il semplicissimo desiderio del loro cuore.
