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A Trinità dei Monti arriva la comunità francese de l’Emmanuele

Vatican Insider - pubblicato il 25/07/16

La chiesa e il convento della Trinità dei Monti, nel centro di Roma, sinora gestita dalla fraternità monastica di Gerusalemme, sono affidati alla comunità francese dell’Emmanuele in base a un accordo siglato oggi tra la Santa Sede e il Governo francese. 

Il luogo appartiene tradizionalmente ai Pieux Etablissements de la France a Rome et a Lorette (Pii Stabilimenti della Francia a Roma e Loreto), fondazione francese con sede in Italia posta sotto la tutela dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. Essi hanno la missione di garantire l’accoglienza dei pellegrini di lingua francese a Roma e di contribuire alla presenza culturale della Francia a Roma. 

La decisione di affidare il luogo alla communauté de l’Emmanuel è stata ratificata con la firma di un accordo internazionale sotto forma di «Avenant» alle Convenzioni diplomatiche del 14 maggio e dell’8 settembre 1828 e successive modifiche relative appunto alla chiesa e al convento della Trinità dei Monti. La cerimonia è stata presieduta da monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati (ministro degli Esteri della Santa Sede), e da Philippe Zeller, ambasciatore di Francia presso la Santa Sede da meno di un mese. Prendendo atto dell’impossibilità per la Fraternité monastique des Frères de Jérusalem e la Fraternité monastique des Sœurs de Jérusalem, cui i luoghi erano affidati dal 2006 ad oggi, di continuare tale missione, «la chiesa e il convento della Trinità dei Monti vengono affidati, a partire dal primo settembre 2016, alla Communauté de l’Emmanuel, associazione pubblica internazionale di fedeli di diritto pontificio, fondata in Francia nel 1972». Nel corso dei secoli chiesa e convento della Trinità dei monti sono stati affidati all’ordine dei Minimi, le suore della società del sacro cuore di Gesù, e, da ultimo, dalla fraternità monastica di Gerusalemme. 

La communauté de l’Emmanuel, che prende il nome dal passaggio del Vangelo di Matteo 1,23 («Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele»), è un’associazione fondata nel 1976 a partire da un gruppo di preghiera di rinnovamento carismatico cattolico, sorto nel 1972 a Parigi per opera di Pierre Goursat e Martine Laffitte-Catta. Il moderatore attualmente è Laurent Landete. La comunità ha oggi 10mila membri in 59 paesi dei cinque continenti, tra i quali 250 preti e 200 consacrati. «Profondamente grata alle Fraternità Monastiche di Gerusalemme, che hanno abitato questi luoghi con la loro presenza, il loro servizio e la loro preghiera da settembre 2006», si legge in una nota, «la Comunità dell’Emmanuele ha accettato di continuarne l’operato. E’ in corso di costituzione un’equipe di membri della Comunità che assicurerà l’animazione di questo luogo unico, che racchiude una ricca eredità culturale, spirituale e missionaria». 

Monsignor Gallagher ha ricordato, nel suo discorso, che la comunità assume in questo modo «una responsabilità al servizio di un patrimonio culturale francese e romano di grande importanza e, al tempo stesso, risponde ad un appello a contribuire in modo nuovo alla missione evangelizzatrice della Chiesa». Il collaboratore del cardinale segretario Pietro Parolin sottolinea, peraltro, che l’atto odierno è «il frutto di vari mesi di collaborazione intensa tra la Segreteria di Stato, l’ambasciata di Francia presso la Santa Sede e le autorità francesi, che ha mostrato una volta ancora l’eccellente spirito di intesa bilaterale che esiste tra la Santa Sede e la Francia». L’accordo ha una durata di dieci anni ed è rinnovabile. 

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