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Sud Sudan, Turkson porta un messaggio del Papa: basta guerra!

Vatican Insider - pubblicato il 21/07/16

«Papa Francesco segue da vicino la difficile situazione in Sud Sudan e ha inviato una lettera alle autorità locali con un forte appello alla pace». E’ quanto ha detto ai microfoni di Radio vaticana il cardinale Peter Turkson, che domenica scorsa era in visita a Giuba, capitale del Paese. Il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace racconta le sofferenze della popolazione, specie dei profughi, nonostante il cessate il fuoco in vigore da martedì scorso, e l’attenzione del Papa per la vita della comunità cristiana. 

«Sono stato a Giuba domenica mattina, giusto in tempo per celebrare la Messa con la comunità nella Cattedrale. È stato un grande momento di sollievo. Ho portato i saluti del Santo Padre, l’espressione della sua solidarietà con la comunità. Quindi, abbiamo fatto visita ad alcune delle persone che avevano lasciato le loro case, che erano fuggiti a causa della mancanza di sicurezza. Hanno trovato rifugio nelle scuole, nelle chiese. Il giorno successivo abbiamo fatto visita al presidente e gli abbiamo consegnato il messaggio del Santo Padre». 

Un messaggio che invocava la pace. «Ho potuto incontrare il Santo Padre prima di partire – conferma il cardinale – e nel consegnarmi il messaggio ha espresso alcuni di questi sentimenti: si potrebbe riassumere così: ora basta, basta con questi conflitti!». 

Quale realtà, Turkson, si è trovato di fronte? «Quando una persona – risponde il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace – è costretta a lasciare la propria casa senza portare con sé nulla, non c’è solo la povertà, ma questa è aggravata dall’aumento di malattie: ci sono casi di malaria, alcuni casi di colera. Ho subito contattato il nostro ufficio a Roma chiedendo medicinali e alcuni viveri». 

Quanto alla guerra, il cardinale osserva: «Adesso c’è un momento di pace, ma c’è sempre questa paura, perché questa non è la prima volta che accade una cosa del genere. E’ la terza: succede questo, c’è pace e poi le sparatorie tornano di nuovo e la gente scappa …». 

Turkson, poi, conclude: «Quando sono andato dal Papa, ha accettato di scrivere due lettere: una al presidente e l’altra al vicepresidente che ora è in fuga. La prontezza con la quale ha reagito a questa esigenza di mandare un messaggio di solidarietà, un appello anche di pace, è impressionante! Qualche tempo fa, parlando con lui, mi diceva: “Io vorrei andarci …”. Queste situazioni difficili sono sempre nel cuore del Santo Padre». 

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